Ha lasciato per una settimana il suo studio da avvocato per indossare camice, berretto e naso rosso per portare sorrisi agli ucraini che, fuggendo dalla loro terra martoriata dalla guerra, attraversano la frontiera con la Romania. Paolo Guidone, nei panni di clown Ventolo, è stato per alcuni giorni a Siret, al nord est della Romania, al confine con l’Ucraina. Lì, ogni giorno, centinaia di persone varcano il confine, lasciando tutto ciò che hanno e cercando riparo dalla guerra in altri paesi. «Ho prima acquistato il biglietto e poi organizzato il viaggio». Il volontario della Ricoclaun di Vasto ha voluto sperimentare in prima persona se la clownterapia potesse essere di sollievo a chi sta vivendo momenti in cui c’è davvero poco spazio per i sorrisi.
In Romania ha trovato grande accoglienza e disponibilità, una rete di volontari provenienti da più parti d’Europa per dare il loro contributo. Superate le prime difficoltà e le diffidenze Paolo Guidone è arrivato alla frontiera, riuscendo a coinvolgere tante persone, bambini e adulti, donando preziosi istanti di serenità. E più di qualcuno, dopo aver appreso qualche trucco da clown Ventolo, si è messo al suo fianco. In questa esperienza ha potuto vedere con i suoi occhi il dramma che stanno vivendo tanti ucraini. Ricorda che conserva negli occhi e nel cuore e che sono da stimolo a continuare a rendersi utili, con un’accoglienza a lungo termine di cui le istituzioni dovranno preoccuparsi. Il suo viaggio al confine tra Romania e Ucraina, fatto anche con un pizzico di sana incoscienza, è stato anche un voler gettare un seme, per far capire che anche di clownterapia c’è bisogno in questi tempi difficili. Un segnale raccolto anche dai volontari della Romania. Proprio ieri sera, Paolo Guidone ci ha comunicato, con grande emozione, di un clown romeno arrivato a Siret per svolgere il suo servizio.
Nelle sue parole il racconto dell’esperienza di clownterapia tra i profughi ucraini che, se sarà possibile, tornerà a ripetere.