Si è tenuto ieri pomeriggio nella sala “Benito Lanci” del Comune di Lanciano un nuovo appuntamento de “Il Caffè letterario…e non solo” progetto questo che vede in calendario una serie di convegni ed incontri che vanno a toccare svariati argomenti dello scibile umano, da l’ambito sociale, a quello culturale e storico fino a quello sanitario, purtroppo sempre attuale ancor di più a causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo. Nell’incontro si è parlato dei problemi legati alla balbuzie e delle terapie che possono rivelarsi importanti per curare e superare questa fastidiosa patologia. Il termine “balbuzie” che ha origine latina e che letteralmente si traduce con “voce imitativa” è un disturbo comunemente associato alle ripetizioni involontarie di suoni ma comprende anche esitazione o pause prima di parlare, parliamo di un problema che può diventare spesso grave e che può arrivare ad impedire una normale comunicazione verbale. La balbuzie colpisce circa 70 milioni di persone in tutto il mondo e può essere determinata da fattori legati alla carenza di sonno o ad eventi traumatici e situazioni familiari difficili.
A discuterne ieri a Lanciano sono stati il foniatra Michele Michelizza, Brigida Cristallo, musicoterapeuta esperta nel trattamento delle balbuzie, con la partecipazione di Marta Bucciarelli, attrice teatrale e presentatrice da anni specializzata in corsi e seminari, volti alla conoscenza della meccanica vocale ed al trattamento di questa patologia. La dottoressa Cristallo nel corso del suo intervento ha parlato di come «prendere coscienza di questo problema sia il primo e fondamentale passo per superarlo, in accordo – ha proseguito la specialista – con Marta Bucciarelli, abbiamo deciso di creare un portale web che attraverso percorsi psicoterapeutici ed approcci formativi possa fornire le giuste risposte agli utenti ed a tutte quelle persone che a noi si rivolgono per ricevere un aiuto ed un sostegno concreto contro la balbuzie. Questa patologia, – ha affermato ancora la dottoressa – esiste chiaramente da sempre, ma il Covid 19 l’ha esasperata riducendo la socialità tra i minori ed i bambini ed annullando per molti mesi, le occasioni di socializzazione non solo con i docenti ed il mondo della scuola, ma anche e soprattutto tra coetanei».