Europa Verde dice no alla riapertura dell’ultimo tratto di corso Trento e Trieste

Il partito politico “Europa Verde” in un comunicato firmato dal coordinatore cittadino, Stefano Luciani, critica la decisione dell’amministrazione comunale di riaprire al traffico l’ultimo tratto di corso Trento e Trieste [LEGGI QUI] «A Lanciano – afferma Luciani – non c’è bisogno di nuovi parcheggi, di nuovi spazi per le auto o recuperare degli spazi a scapito dei pedoni. A tal proposito abbiamo raccolto del materiale fotografico che dimostra che nelle ore di maggior frequenza del centro città, molti parcheggi sono semi deserti, senza contare che un parcheggio multipiano, quello di via Milano, è semideserto nelle parti accessibili, e chiuso e mai utilizzato per una vasta parte. Ce lo sentivamo – prosegue Europa Verde – che il giorno di un simile provvedimento sarebbe arrivato e così è stato. La scelta scellerata di riaprire parte del corso ai veicoli a scapito dei pedoni, dei bambini che liberamente si muovono tra Corso Trento e Trieste e il Parco delle Rose, in assenza di pericolo, senza essere soffocati dai gas di scarico delle auto che poco più in giù, nelle ore di punta soprattutto, riempiono i polmoni dei lancianesi, è fuori ogni logica. Se poi si guarda alle motivazioni si rasenta il grottesco: “recuperare spazio per le auto per aiutare il commercio”».

Un’immagine del parcheggio di piazza E.D’Amico

Secondo il comitato cittadino, in questa motivazioni sono racchiuse quattro contraddizioni, che saltano subito agli occhi di tutti: 1- il traffico di automobili non aiuta il commercio, 2- se veramente si volesse sostenere questa tesi il provvedimento sarebbe ampiamente insufficiente, 3- in un mondo dove tutte le città pedonalizzano soprattutto il centro, Lanciano sarà l’unica a percorrere il senso opposto ed infine sulle linee programmatiche dell’attuale amministrazione si parla di ridare spazio soprattutto ai bambini, di aumentare le pedonalizzazioni, si citano con entusiasmo progetti come il Piedibus. «Bene – conclude Europa Verde – nei fatti fanno l’esatto contrario, rischiando oltretutto di rovinare, con ulteriore dispendio di denaro, anche quella parte di pavimentazione. Noi siamo contrari a questo provvedimento, ma soprattutto siamo contrari a questa politica che non ha visione, o se ce l’ha è contraria alle logiche contemporanee e innovative di città a misura di bambina/o, a misura di cittadina/o, ma sembrano sempre di più a misura di automobile! Chiediamo pertanto immediatamente il ritiro di tale provvedimento e la stesura del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e ci mettiamo a disposizione dell’attuale amministrazione per un confronto e per la realizzazione di tale piano».

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