Soria e l’esordio da politico: «Da mio nonno a me, tre generazioni in Consiglio comunale»

«Credo che la mia famiglia sia l’unica, o una delle poche a Vasto, ad aver avuto tre generazioni di pubblici amministratori: mio nonno è stato vicesindaco, mio padre assessore e ora anch’io entro in Consiglio comunale». Giuseppe Soria a Vasto lo conoscono per i trascorsi da calciatore (anche nell’allora Pro Vasto dei primi anni Duemila) e da allenatore di Val di Sangro, Casalbordino e Vastese beach soccer. Dalle 12 di oggi, quando Sabrina Bocchino ha rassegnato le sue dimissioni [LEGGI], è iniziata per lui la vita da politico.

Candidato nel centrodestra, Soria alle elezioni di ottobre 2021 ha raccolto 147 voti, risultando secondo nella lista della Lega. Sconfitta al ballottaggio, la coalizione è riuscita a portare solo un rappresentante del Carroccio nell’Aula Vennitti: Sabrina Bocchino, la più votata nella lista salviniana con 295 preferenze. Consigliera regionale in carica, ora lascia il posto a Soria.

Giuseppe Soria

Giuseppe Soria, è arrivato il suo momento. Se l’aspettava?

«Non vedevo l’ora di poter cominciare in questa nuova avventura, questa per me un’esperienza che cercherò di portare avanti nel solco dei valori della mia famiglia. Vengo da una famiglia politica, quindi cercherò di prendere spunto anche da chi è stato in municipio prima di me, una figura come mio padre, che mi ha dato sempre degli esempi. Cercherò di prendere un po’ da tutti coloro che mi sono stati vicino».

Nella prossima seduta entrerà ufficialmente in Consiglio comunale. Da dove comincerà? Di quali problemi inizierà a occuparsi?

«Non so rispondere adesso, perché sto studiando insieme a tutto il partito alcune situazioni. Sono nuovo di questo settore, quindi seguirò la strada intrapresa da Sabrina, mettendoci anche le mie idee. Preferisco fare esperienza sul campo puntando su progetti che portino dei risultati. Vorrei metterci anche del mio, perciò devo studiare bene. Questo periodo è particolare: so che il centrodestra è unito, però dobbiamo spingere un po’ di più. Ci siamo un pochino fermati».

A proposito, il centrodestra dopo la sconfitta elettorale ha accusato il colpo?

«Non ci aspettavamo tanto astensionismo alle ultime elezioni, questo ci ha fatto riflettere, perché 13-14mila persone che non hanno votato qualche pensiero te lo fanno venire. Che Francesco Menna fosse elettoralmente forte lo sapevamo, però il fatto che tanta gente al ballottaggio non sia andata a votare ci fa pensare. Sì, il colpo lo abbiamo accusato, non esageratamente ma un po’ sì, però ripartiamo anche più forti di prima. Come si dice: forza ai giovani. Però è preziosa anche l’esperienza che hanno gli altri, infatti mi sento spesso con Guido Giangiacomo, che per me è un punto di riferimento, sarà una delle mie guide»

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