Stazioni abbandonate, dalla storia all’obbrobrio. Fs e Provincia trattano la vendita

Entro fine anno la Provincia di Chieti comprerà le stazioni abbandonate della Costa dei trabocchi. Costeranno oltre due milioni di euro gli scali ferroviari dismessi di Vasto Marina, Torino di Sangro, San Vito Chietino e Fossacesia. Sono chiusi dal 2005 e si trovano nel più completo degrado.

Hanno un valore storico, come ad esempio la stazione di piazza Fiume, a Vasto Marina, che fu aperta nel 1863, tre anni dopo l’inaugurazione della linea ferroviaria adriatica. Sul primo treno viaggiò Vittorio Emanuele II.

Vasto Marina: la vecchia stazione ferroviaria

Una volta acquisiti i vecchi scali, bisognerà restaurarli e decidere come usarli

Vandalismi, inciviltà, discariche abusive, bivacchi notturni sono ormai talmente frequenti da non fare più notizia.

La Via Verde della Costa dei trabocchi, aperta a giugno del 2021, è ancora incompleta. La pista ciclopedonale da 42 chilometri, da Ortona a Vasto, è percorribile a tratti. Ed è ancora tutta la costruire a Punta Penna, Casalbordino e Torino di Sangro.

«Riguardo all’acquisizione delle vecchie stazioni e dei compendi ferroviari, ossia terreni dismessi, depositi e aree verdi – dice il presidente della Provincia, Francesco Menna – ho avviato, unitamente agli uffici provinciali, il tavolo tecnico con le Fs affinché, in queste settimane, si dia luogo a un percorso che porterà all’acquisizione di questi beni importantissimi tramite una procedura tecnico-amministrativa attraverso cui le Ferrovie procederanno al frazionamento e all’accatastamento dei beni per arrivare all’acquisizione finale da parte della Provincia di Chieti. Non posso prevedere la data in cui si completerà questo percorso, ma sicuramente avverrà nell’anno 2022, il prima possibile, per lavorare sulla riqualificazione di queste strutture. Quindi, una volta acquisite le stazioni, partirà una seconda fase in cui ci coordineremo con le amministrazioni locali di Vasto, Torino di Sangro, San Vito Chietino e Fossacesia per capire come valorizzare questi vecchi caselli in termini ambientali ed ecosostenibili». Serviranno altri fondi e, soprattutto, progetti utili.

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