Contratti di espansione per salvare Pilkington e Denso, per Si e Articolo 1 non bastano

Investimenti e non solo contratti di espansione. È quanto chiedono Sinistra Italiana e Articolo 1 San Salvo in merito alla difficile situazione che i due colossi dell’automotive stanno attraversando. Pilkington e Denso, la settimana scorsa, hanno raggiunto gli accordi con il ministero del Lavoro sull’adozione di misure per evitare i licenziamenti. In entrambe le fabbriche si ricorrerà ai contratti di espansione: uno scivolo pensionistico per favorire l’uscita dei lavoratori ai quali mancano massimo cinque anni per il raggiungimento della pensione. In Pilkington sono 180 le persone che potranno aderire ai contratti, contestualmente ne entreranno 60 (il rapporto deve essere una nuova assunzione per ogni tre uscite); alla Denso 80 le uscite, 27 i nuovi ingressi.

«Aderire a questa forma di prepensionamento evitando i licenziamenti traumatici è utile, ma non basta – dicono i due partiti di sinistra – Occorre fare di più. È necessario che queste due grandi multinazionali investano sui nuovi prodotti, sul futuro delle macchine elettriche. Devono consolidarsi sul territorio con piani industriali che rafforzino i siti produttivi di San Salvo per salvaguardare e rilanciare gli attuali livelli occupazionali e il ruolo dell’indotto. Serve un apporto maggiore delle istituzioni per creare le migliori condizioni per gli investimenti».

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