Il Comitato spontaneo cittadino a difesa della salute pubblica scende in piazza. Oggi pomeriggio, alle 17,30, la protesta davanti al municipio per chiedere controlli costanti della qualità dell’aria non solo nella zona industriale di Punta Penna, ma anche in città, dopo le ennesime segnalazioni di miasmi nauseanti.
«Aderiamo all’iniziativa e abbiamo contribuito alla costituzione dei questo comitato, composto da cittadini e associazioni», spiega Nicholas Tomeo, portavoce del Foce, Forum civico ecologista. «Chiediamo controlli costanti sulla qualità dell’aria a Punta Penna. La Regione predisponga le necessarie misure, nulla che non sia già previsto dalla normativa vigente. Vogliamo capire cosa sta succedendo: provenienza e natura dei cattivi odori e se sono nocivi alla salute pubblica. Questa vicenda va avanti da tantissimi anni. Al di là della presenza della vicina Riserva naturale di Punta Aderci, in quella zona c’è un nucleo abitato. Coloro che vivono in quel quartiere sono costretti a tenere le finestre chiuse per giorni e giorni. A questo si aggiungono le frequenti segnalazioni provenienti da cittadini che abitano in pieno centro abitato. Il sindaco è la massima autorità sanitaria locale. A lui chiediamo una moratoria fino a quando non sarà fatta piena luce sulla questione. Il sindaco può emanare un’ordinanza, basata sul principio di precauzione, per vietare nuovi impianti industriali potenzialmente inquinanti, come già avvenuto ad Acerra e come previsto dal Testo unico degli enti locali».
Intanto l’Agenzia regionale di tutela dell’ambiente (Arta) annuncia l’installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria in tutto l’Abruzzo, compresa Punta Penna, allo scopo di verificare le segnalazioni di odori acri e irritanti che potrebbero derivare da emissioni inquinanti.
«Se questo sia avvenuto o meno in concomitanza con l’annuncio della manifestazione indetta dal comitato, non lo so», commenta Tomeo. «Ma mi fa piacere questo tempismo. L’Arta non sta regalando nulla alla città, è obbligata a farlo e deve farlo su tutta la regione. Ci auguriamo che a Punta Penna vengano installate delle centraline fisse. Finalmente».