È stato accolto questa mattina a palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila Giuseppe Ayala. L’ex magistrato è stato ricevuto dl presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dal prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco e il consigliere regionale Mauro Febbo. «È un grande onore avere in una giornata dal così alto valore istituzionale, il magistrato Ayala proprio in occasione dell’arrivo in Aula del progetto di legge per la partecipazione della Regione al Premio Borsellino», ha commentato il presidente Sospiri. Alla presenza di Ayala è stato inoltre firmato da Sospiri il Protocollo d’intesa per l’Educazione alla Legalità, alla Cittadinanza, alla Costituzione che vede coinvolti tra gli altri la Giunta e il Consiglio regionale, Prefettura dell’Aquila, la Procura della Repubblica dell’Aquila, il Comune dell’Aquila, la Provincia dell’Aquila e l’Ufficio Scolastico regionale.
«Sono cresciuto – ha continuato Sospiri – con l’influenza e il senso delle istituzioni che il pool antimafia ha portato avanti nel contrasto alla criminalità organizzata. Uomini di questa caratura sono stati fonti d’ispirazione per la mia e le generazioni a seguire. Per questo è importante che la memoria delle vittime della mafia sia viva non solo in questa giornata di ricordo ma ogni giorno. La battaglia contro le mafie è un impegno che le Istituzioni devono portare avanti quotidianamente per non rendere vano il ricordo delle vittime».
Giuseppe Ayala, oltre ad essere stato magistrato, ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore a Palermo e negli anni delle stragi di mafia è stato collega e amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dopo aver dismesso la toga, tra il 2006 e 2011, è stato consigliere di una sezione civile presso la Corte di Appello dell’Aquila. Pubblico ministero nel maxiprocesso di Palermo, lui stesso ha ricordato come furono più di duecento gli imputati e un numero smisurato di capi d’accusa di cui lui svolse la requisitoria. «Parlando con Falcone e Borsellino – ha spiegato l’ex magistrato – dissi loro che io avevo avuto il compito più facile, dovendo riportare le imputazioni, conclusione del meticoloso indagine che loro avevano portato avanti nei mesi precedenti al processo». Giuseppe Ayala ha continuato a coltivare il rapporto che lo legava a Falcone e Borsellino portando avanti la memoria e il ricordo degli anni stragisti nelle scuole e tra la gente.