Cattivi odori provenienti da Punta Penna, il 30 marzo un sit-in per chiedere chiarezza

Dopo le numerose segnalazioni, il sit-in. Il Comitato spontaneo cittadino a difesa della salute pubblica di Vasto ha organizzato un incontro pubblico per giovedì 30 marzo alle ore 17.30 in piazza Barbacani «per chiedere alle istituzioni preposte al controllo dell’aria e alla massima autorità sanitaria locale, il sindaco, di fare piena luce sulle emissioni provenienti da Punta Penna per dare risposte certe alla popolazione locale».

Il caso è quello dei cattivi odori provenienti dall’area industriale di Punta Penna sui quali, soprattutto nell’ultimo periodo, si sono moltiplicate le segnalazioni provenienti anche da quartieri più distanti.
«Sono ormai troppi anni che la popolazione vastese è costretta a vivere con queste continue esalazioni, e i continui appelli delle associazioni e dei comitati cittadini che nel corso degli anni hanno a più riprese invocato un costante e capillare controllo dell’aria non hanno sortito alcun effetto – spiega il comitato – Gli organi di controllo e la pubblica amministrazione, se non in rare e sporadiche occasioni, non hanno mai manifestato un vero interesse per tentare di rispondere alle legittime domande poste dalla popolazione: che natura hanno queste esalazioni? Quali effetti hanno sulla popolazione?».

Il porto di Punta Penna

Il problema tiene banco da tempo e la discussione su possibili soluzioni (a partire dall’installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria, ad esempio) torna attuale soprattutto durante le campagne elettorali per poi tornare rapidamente nel dimenticatoio.
«Ad oggi manca qualsivoglia dato certo che faccia luce sull’origine delle continue e costanti esalazioni moleste provenienti dall’area industriale di Punta Penna e sugli effetti di queste sulla salute della popolazione», aggiunge il comitato che poi cita numerosi casi di malessere che hanno riguardato gli abitanti di Punta Penna «costretti a vivere con le finestre chiuse» e turisti che «hanno dovuto abbandonare la spiaggia di Punta Penna».

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