Siamo alle solite. Il lungomare friabile ha ricominciato a dare segni di cedimento. Nello stesso punto di due anni fa, come testimoniano le transenne attorno all’ennesima buca, al di sotto della quale si è creato uno spazio vuoto, seppur limitato. Succede anche in altri punti, e questo non è un buon segnale.
A dieci anni dal crollo e a sette dalla riparazione, non è ancora guarito dal suo male endemico il tratto nord di Lungomare Cordella, quello proteso verso il Monumento alla Bagnante di Vasto Marina. Lo sfaldamento fu causato da una copiosa perdita da un canale di scolo delle acque bianche e dalle infiltrazioni dal muraglione sottostante la passeggiata. Un danno così grave non è più accaduto, ma i segnali di un parziale scivolamento del terreno sono evidenti: avvallamenti, buche qua e là, sempre riparate con qualche secchio di ghiaia per riempire il vuoto e una toppa d’asfalto. L’acqua marina si infiltra tra i blocchi del terrapieno, impregna il terreno e lo fa sprofondare staccandolo dal piano di calpestio.
I lavori del 2015 permisero di frenare lo scivolamento a mare, riparare la perdita e ripristinare il tratto di costone crollato. Ma, a distanza di anni, l’acqua ha ricominciato inesorabilmente a erodere il costone.