«Lavorerò affinché la parola transizione ecologica non sia solo uno spot perché va di moda». Si è presentato così il nuovo energy manager di Lancianofiera, architetto Franco Feliciani.
«Stiamo portando avanti uno di studio di fattibilità molto articolato – ha spiegato Feliciani durante la conferenza stampa di presentazione della 61esima Fiera dell’Agricoltura -. Ciò a cui puntiamo è un rilancio della struttura che sia non solo a fini fieristici ma anche sviluppando tutta una serie di servizi che possano rendere Lancianofiera appetibile a livello interdisciplinare». Insieme allo sviluppo del progetto dell’impianto fotovoltaico che coprirà interamente i tetti dei padiglioni dell’Iconicella, quello che si prefigge di fare il nuovo corso di Lancianofiera, sotto la guida di Donato Di Campli, è lanciare un messaggio che vada oltre la moda di parlare di transizione ecologica.
«La vera sfida – ha sottolineato l’energy manager Feliciani – è percepire il vero motivo che muove la transizione energetica. Ovverosia capire quanto le risorse naturali non siano infinite e sia necessario che ognuno di noi, in special modo gli enti, diano un vero segnale all’esterno. Ed è proprio qui che si inserisce il mio lavoro alla Fiera».
Ciò a cui Feliciani, insieme al presidente Di Campli ed al cda composto da Alberto Paone e Bruno De Felice, punta dunque ad una rigenerazione organizzativa e funzionale in cui le risorse vengano prodotte in loco da fonti rinnovabili così da essere autosufficienti e poter permettere anche ad altri di condividere questa realtà. «L’obiettivo sarà quello di raggiungere un autoconsumo collettivo rinnovabile – ha concluso Feliciani – . In questo processo la Fiera sarà parte dirigente e traino, coinvolgendo in primis il Comune nel lancio del messaggio di transizione ecologica, rigenerazione energica e tecnologica».