Lanciata dal consigliere regionale Manuele Marcovecchio e accolta con scetticismo sui social network, fa discutere l’ipotesi di declassare il tratto Vasto nord-Vasto sud da autostrada a statale costruendo una variante autostradale più all’interno [LEGGI].
L’idea, che si inserisce nel dibattito sulla variante alla statale 16 per allontanare il traffico dalla riviera, suscita dubbi riguardo al costo preventivato: 500 milioni di euro. Però, nel tavolo di lavoro che si è tenuto in municipio sabato 12 marzo, è stata accolta favorevolmente da Luciano D’Alfonso, presidente della commissione Finanze del Senato [VIDEO]. Ora l’impreditore vastese Michele Perrozzi, contatta Chiaro Quotidiano per dire perché, secondo lui, l’ipotesi non va scartata.
«I punti a favore del declassamento della A14 a strada statale sono: tratto di autostrada al limite (raggi delle curve, curve in contropendenza, pendenze) e impossibilità di costruire la terza corsia”, dice Perrozzi, che cita una serie di incidenti gravi accaduti su quel segmento di una ventina di chilometri a cominciare dal 2011, tra scontri, uscite di strada e incendi di mezzi pesanti. Undici episodi preoccupanti (tre dei quali tra giugno e agosto del 2021) che, secondo lo studio compiuto dall’imprenditore, sono emblematici della pericolosità del tratto in questione.
A favore dell’ipotesi di variante autostradale depone «l’impossibilità – afferma Perrozzi – di costruire la terza corsia dell’attuale A14». Se quest’ultima diventasse statale, «si potrebbero aprire svincoli a Vasto città, Montevecchio, San Lorenzo. Si creerebbe una bretella di collegamento veloce sia verso nord che verso sud, liberando Vasto Marina dal traffico. Inoltre, ci sarebbe uno svincolo naturale in prossimità del nuovo ospedale», la struttura sanitaria attesa da vent’anni in contrada Pozzitello, al confine tra Vasto e San Salvo.