Il Ministero delle Infrastrutture dice «no» alla variante alla statale 16 voluta dal Comune di Vasto e «sì» alla nuova strada provinciale Vasto nord-Vasto sud. Gli orientamenti espressi nei giorni scorsi dai dirigenti ministeriali emergono oggi pomeriggio nell’incontro convocato dal sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, per presentare il tracciato della provinciale di collegamento tra i due svincoli autostradali di Vasto. Anzi, per meglio dire, i due tracciati, visto che le ipotesi sono due: una più breve di un ventina di chilometri, l’altra da oltre trenta. La prima è quella per cui i funzionari del dicastero di piazzale Porta Pia hanno promesso un finanziamento da 22 milioni di euro.
Convocato per ascoltare le spiegazioni dei tecnici della Provincia, l’incontro diventa presto un dibattito tra sindaco e consiglieri di opposizione. Poi arriva il chiarimento: la strada provinciale sarà altra cosa rispetto alla variante che l’amministrazione comunale proporrà come alternativa al progetto dell’Anas. Il Comune, dunque, si opporrà alla mini variante, che deturperebbe il fragile costone orientale al di sotto della panoramica loggia Ambling, e ribadirà la volontà espressa tre volte all’unanimità dal Consiglio comunale, cioè fare la cosiddetta circonvallazione di Vasto dal costo di 130 milioni di euro e, proprio per questo, bocciata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.
LA NUOVA PROVINCIALE – L’ingegner Nicola Pasquini, dirigente provinciale, spiega che le opzioni sono due. Il tragitto più breve parte a nord dalla strada costruita dal Consorzio di bonifica (e abbandonata) di fronte al Cotir e arriva a sud a ricongiungersi alla statale 650 Trignina. Il percorso più lungo parte, invece, nei pressi del casello autostradale di Vasto nord. Da adeguare il tratto Cupello-Scerni. «Non è la variante alla statale 16», precisa Carlo Moro, consigliere provinciale delegato all’Urbanistica. «Su questa soluzione nel 2015 si sono espressi 27 Consigli comunali, è una strada per collegare meglio l’interno alla costa [VIDEO], il Ministero ha già detto di sì. La variante alla statale 16 è un’altra partita in cui saremo vicini alla popolazione vastese». Ma nel dibattito che ne segue le due questioni si intrecciano e confondono. Era stato Menna, in una conferenza stampa dei giorni scorsi, a dire che è meglio perdere gli 87 milioni di euro preventivati dall’Anas che deturpare il costone orientale di Vasto. Oggi il presidente dell’amministrazione provinciale chiarisce anche un secondo concetto che aveva espresso in quell’incontro con i giornalisti: «Nel momento in cui l’Anas non ha alternative a ponti e gallerie, questa può diventare una viabilità alternativa».
I consiglieri di opposizione presenti nell’Aula Vennitti rifiutano commistioni tra strada provinciale e futura (chissà ancora per quanto) statale. Una posizione espressa da Guido Giangiacomo, secondo cui «domani», nell’incontro in municipio con parlamentari e consiglieri regionali, «il sindaco dovrà affrontare una questione sempre più impellente», ossia la variante e come opporsi alla volontà dell’Anas. L’ingegner Edmondo Laudazi, ex consigliere comunale, sostiene l’ipotesi della circonvallazione di Vasto, che di recente ha spiegato a Chiaro Quotidiano [VIDEO], perché «una circonvallazione più larga non raggiungerebbe né il nuovo ospedale né la stazione ferroviaria». Per Giuseppe Forte (Pd), la nuova provinciale «non è utile ai vastesi, perché allontana la gente dell’entroterra da Vasto, ma è facilmente realizzabile, quindi vediamo di fare in modo che si realizzi», mentre «l’Anas ha stilato quattro progetti, tutti dannosi per Vasto», che «deve allontanare il traffico dalla costa».
«Sì alla provinciale, ma non è la variante alla SS16», sintetizza Vincenzo Suriani. «Vogliamo conoscere le quattro alternative dell’Anas, a cui si deve dire: devi fare questo, altrimenti non fare niente». Dina Carinci (M5S) respinge l’eventualità che il Comune vada il 6 aprile alla conferenza preliminare di servizi convocata dalla Regione Abruzzo a chiedere che la nuova provinciale diventi variante alla SS16.
LE SCELTE DEL MINISTERO – L’ingegner Paola Campitelli, funzionaria della Provincia, riferisce com’è andato l’incontro a Roma: per questi progetti «non ci sono i finanziamenti del Pnrr, ma quelli dell’Fsc (fondo per lo sviluppo e la coesione n.d.r.), che ha dei parametri ambientali per cui è preferibile il recupero delle strade già esistenti e attualmente poco utilizzate. Nel progetto della Provincia, l’unica strada da mettere a posto è la Fondovalle Cena».