Doveva essere il probabile tracciato della variante alla Statale 16 da Vasto Marina e San Salvo Marina, invece è uno dei luoghi preferiti dagli incivili che vogliono sbarazzarsi di rifiuti indifferenziati e ingombranti. Parliamo della strada che da contrada Selvotta in territorio di Vasto attraversa l’area dietro la stazione ferroviaria per incrociarsi con via Grasceta e proseguire per la zona industriale sansalvese.
I residenti la definiscono Terra di nessuno per indicare le criticità classiche delle zone al confine tra due città dove le competenze si intrecciano e sovrappongono: Comuni, Arap, consorzi di bonifica ecc.
Sia chiaro, la competenza della strada è il problema secondario, quello principale – difficilmente risolvibile – è la mentalità retrograda e indecente degli autori di tali scempi. Basti pensare che lungo la strada è possibile trovare scaldabagni, computer, mobili, water e bidet, grandi sacchi di immondizia contenenti di tutto, cassette di legno e di plastica e tanto altro. I rifiuti, inoltre, in tanti casi sono finiti nei campi limitrofi, un’ulteriore beffa per i proprietari che dovranno smaltirli a proprie spese.
Come detto, questo lungo tratto viario per anni è stato candidato a diventare un “pezzo” di variante alla Statale 16 nell’ipotesi caldeggiata dal Comune di San Salvo fino al definitivo tramonto del progetto a causa delle differenti posizioni tra i vari territori.
L’abbandono indiscriminato di rifiuti da queste parti è da sempre una criticità, ma negli ultimi mesi il fenomeno si è accentuato ed è difficile trovare un tratto pulito di questa strada nonostante – oltre alla regolare raccolta differenziata in città – sia Vasto che San Salvo dispongano del servizio gratuito di ritiro degli ingombranti e di ecocentri comunali dove depositarli.
Così, mentre le amministrazioni si fregiano dei titoli (Comune Riciclone e simili) raggiunti grazie all’impegno dei cittadini e alle politiche adottate, estese porzioni di territorio restano alla mercé del riprovevole comportamento di ignoti ancora incapaci di adeguarsi a un accettabile livello di civiltà. L’abbandono di rifiuti, inoltre, pesa sui bilanci degli enti – quindi anche sulle tasche dei cittadini virtuosi – che dovranno smaltirli facendo aumentare la quota di indifferenziato da conferire in discarica.
Individuare una soluzione non è semplice. Quando dalla spazzatura emerge qualche indizio utile a individuare i responsabili scatta la multa, un deterrente potrebbe essere l’uso di foto-video trappole, ma è impensabile condurre la lotta all’inciviltà solo con il massiccio ricorso a tali mezzi senza passare per un cambio di mentalità (oggi quantomeno utopico).
Segnalo la stessa situazione in contrada Padula a confine tra Montenero e San Salvo. Fate un giro e vi farò vedere.
Gianluca Rucci
Residente della zona