Sono stati emozionanti i momenti vissuti dai rappresentanti della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia che hanno preso parte all’udienza privata con papa Francesco. Nella sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano sono stati ricevuti dal Pontefice il Consiglio direttivo nazionale, presieduto da Rino Bisignano, e i vari coordinamenti regionali.
«Papa Francesco ha ringraziato le confraternite per il lavoro di servizio svolto verso le comunità parrocchiali e verso gli ultimi. Per il coordinamento abruzzese e molisano erano presenti il coordinatore regionale Augusto Sardellone e i vice Massimo Stivaletta, Pino Mancini, Alessio Ciavarelli, Marco Del Sindaco, Antonio Di Nino, Francesco Lucarelli e Gabriele Amicarelli», si legge in una nota del coordinamento abruzzese.

Stivaletta, priore emerito della Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone di Vasto, nel suo saluto a papa Bergoglio e nel ricevere dalle sue mani una coroncina di rosario, ha ricambiato in dono l’immagine della reliquia che si venera a Vasto. Sollecitato dal Papa, Stivaletta ha con emozione spiegato il perché di quella immagine e la storia che vi è legata. «È stata una emozionante esperienza che serberò nel cuore resa possibile grazie alla Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone» ha detto Stivaletta all’uscita da San Pietro.

Nell’incontro in Vaticano, Bergoglio ha rivolto il suo messaggio ai rappresentanti delle Confraternite. «Vi incoraggio a coltivare con impegno creativo e dinamico la vostra vita associativa e la vostra presenza caritativa, che si fondano sul dono del Battesimo e che comportano un cammino di crescita sotto la guida dello Spirito Santo. Lasciatevi animare dallo Spirito e camminate: come fate nelle processioni, così fatelo in tutta la vostra vita di comunità. La ricchezza e la memoria della vostra storia non diventino mai per voi motivo di ripiegamento su voi stessi, di celebrazione nostalgica del passato, di chiusura verso il presente o di pessimismo per il futuro; siano piuttosto stimolo forte a reinvestire oggi il vostro patrimonio spirituale, umano, economico, artistico, storico e anche folkloristico, aperti ai segni dei tempi e alle sorprese di Dio. È con questa fede e con questa apertura che chi vi ha preceduto ha dato origine un tempo alle vostre fraternità. Senza questa fede e questa apertura, noi oggi non ci troveremmo qui, così numerosi, a rendere grazie al Signore di tanto bene ricevuto e compiuto. Con tante Confraternite».