Nessuna ordinanza per vietare i botti di Capodanno a Lanciano. A confermarlo è l’assessore con delega alla Tutela Animali, Maria Ida Troilo. «Come ben sapete è un argomento che mi sta molto a cuore – afferma l’assessore Troilo -, ma in accordo con il sindaco Filippo Paolini, abbiamo dovuto rinunciare al divieto perché la legge non è dalla parte delle amministrazioni comunali».
A Lanciano, così come in molti altri comuni d’Italia, è arrivata una lettera dall’avvocato che tutela le associazioni di categoria dei produttori di fuochi pirotecnici che diffida i primi cittadini ad emanare ordinanze contro i botti di capodanno. «Il vero nodo però – spiega l’assessore – sta nella pronuncia di alcuni Tar, tra cui quello di Milano che ha accolto il ricorso dei commercianti risalente al 2021, al divieto per i fuochi d’artificio a cavallo del capodanno, impedendo dunque all’ente di adottare un analogo provvedimento per questa fine 2022. Da qui la scelta di Lanciano e di altri Comuni di evitare il provvedimento».
Senza contare inoltre la totale mancanza di controlli a cavallo della mezzanotte per elevare multe e contravvenzioni. «Una tale ordinanza è più che altro un gesto di civiltà ma molte volte – dice ancora Troilo -, chi si trova a governare deve saper contemperare l’etica alla convenienza economica. I Comuni che hanno invece emanato l’ordinanza rischiano un ricorso al Tribunale amministrativo che potrebbe concludersi con una sconfitta con annesse spese legali a carico della collettività».
Anche senza ordinanza, però, l’invito dell’amministrazione frentana è quello di limitare i botti, soprattutto quelli più rumorosi e potenzialmente più pericolosi per animali e persone. «Ho subito risposto alla richiesta della consigliera Rita Aruffo – dichiara il sindaco Filippo Paolini – girandole un parere del Ministero degli Interni in cui viene espressamente detto che le ordinanze urgenti e contingibili dei sindaci non possono in alcun modo entrare nel merito di questioni prettamente nazionali come questa. Per cui no, non rischieremo una denuncia per questo motivo».
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