Della Cioppa nuovo prefetto: «Analisi delle zone sensibili per rimodulare i servizi di polizia»

«Sarò un rompiscatole, ma a fin di bene, proprio nella funzione di prefetto rappresentante del governo della provincia». A dirlo è Mario Della Cioppa, nuovo prefetto di Chieti che si è insediato ieri, dopo i saluti di Armando Forgione. Il nuovo titolare della prefettura arriva da Roma dove fino a qualche giorno fa ha ricoperto il ruolo di questore lavorando per circa un anno e mezzo accanto al neoministro Matteo Piantedosi (quest’ultimo nelle vesti di prefetto).

Nell’incontro con la stampa ha illustrato quali saranno le sue principali linee di azione partendo dall’analisi delle aree da ritenere sensibili sotto il profilo della sicurezza per procedere così all’eventuale rimodulazione dei servizi di polizia per rilanciare la presenza dello Stato sul territorio. «Questo – ha detto Della Cioppa – è uno dei miei primi obiettivi per alzare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. La mia prima interlocuzione sarà con il questore Francesco De Cicco, una diretta interlocuzione ci sarà con i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza. La prefettura fornirà la massima attenzione a quelle aree in sofferenza non solo sotto il profilo squisitamente di polizia. Sarà mia cura garantire massima collaborazione e supporto ai sindaci, che sono gli eroi del territorio».

Mario Della Cioppa

La seconda linea di azione individuata dal neoprefetto è «l’aggressione ai patrimoni illecitamente ricavati o realizzati dando massimo impulso alle forze di polizia e non mancando di rapportarmi con l’autorità giudiziaria».
Non mancherà poi la massima attenzione alle sollecitazioni dalla cittadinanza attraverso Comuni, organismi, associazioni di categoria: «È mio preciso intendimento adottare procedure di polizia di prossimità. Porterò il Comitato di ordine e sicurezza pubblica anche fuori dalla prefettura, soprattutto a Lanciano e Vasto dove saranno invitati i sindaci dei comprensori». Infine, un altro punto sempre attuale: «Rilancio e verifica di tutti i piani di emergenza esistenti per oliare al meglio il meccanismo di intervento di tutte le componenti, anche stimolando esercitazioni. L’obiettivo è realizzare un modello operativo efficace, immediatamente pronto in caso di necessità emergenziali».

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