«Dopo un incontro con il nostro arcivescovo, don Emidio Cipollone, siamo lieti di annunciare che, dopo due anni, l’Arciconfraternita sta lavorando per restituire alla città di Lanciano e a tutti i fedeli frentani i secolari riti della Settimana Santa nel pieno rispetto delle norme vigenti in termini di sicurezza».
Con queste semplici parole Raffaele Sabella, priore dell’Arciconfraternita Morte e Orazione ha annunciato che, dopo i due anni bui della pandemia, Lanciano tornerà ad avere i suoi riti della Settimana Santa.
«Il miglioramento della situazione pandemica e il termine dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo consentono la ripresa di molti momenti aggregativi, come è già avvenuto in diversi campi della vita sociale», ha detto ancora Sabella. E si ripartirà proprio dalla Domenica delle Palme, con l’ingresso dei Novizi, ben sei, nella famiglia confraternale per poi tornare a vivere appieno il clima di Passione fino alla Solenne Processione del Cristo Morto del venerdì santo.
«La sera del mercoledì santo tornerà ad esserci l’audizione di musiche sacre dei maestri concittadini Ravazzoni, Bellini e Masciangelo. – spiega il priore – Quest’anno riporteremo le nostre note nella chiesa del quartiere Santa Rita e poi via verso la riconsegna alla città del Santo Sepolcro e le processioni di giovedì e venerdì santo». La sera del giovedì tornerà tra le vie del centro storico la suggestiva fiaccolata degli Incappucciati. Venerdì sarà poi la volta del giro cittadino e nel cimitero di via della Pace della banda e nel pomeriggio, all’imbrunire, la statua del Cristo Morto varcherà il portone della chiesa di Santa Chiara verso la città di Lanciano, dopo due anni di silenzi.
“Possano questi giorni di quaresima, perturbati anche dai recenti conflitti internazionali, – conclude il priore Sabella – portarci ad un sereno triduo pasquale e ad una Santa Pasqua».
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