Clima nettamente diverso quello di ieri sera in Val Sinello rispetto a poco meno di dieci anni fa. Nell’area retrostante dello stabilimento oggi Falconeri, durante i presidi del luglio 2013, i dipendenti ex Golden effettuavano le “ronde” notturne all’interno di tutto il perimetro aziendale.
A seguire la vicenda prima da vicesindaco e poi da primo cittadino c’era anche Agostino Chieffo che non senza emozione ha ricordato, nel proprio intervento prima del taglio del nastro, quei giorni: «Ricordo il clima bruttissimo con tutte le conseguenze immaginabili a livello sociale. Si parlava di desertificazione della nostra zona industriale. L’ultima volta che sono entrato dentro questo stabilimento c’erano i sigilli e i macchinari sequestrati. Dopo la doppia riconversione fallita, si è insediata questa attività: sembrava un sogno che poi lentamente si è concretizzato. Oggi ho provato un’emozione incredibile nel rientrare nello stabilimento completamente rinnovato. In questi anni abbiamo imparato a conoscere altre caratteristiche di chi è dentro Falconeri, come la sensibilità sociale dimostrata durante la pandemia quando qualcuno speculava sulla vendita delle mascherine e qui ne sono state prodotte migliaia donate gratuitamente a popolazione e presidi sanitari. Sono convinto che quest’area tornerà a essere presto un punto di riferimento per tutto il territorio».
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