È tutto pronto per la grande rievocazione storica con cui Lanciano ricorda il suo periodo forse più florido, quello delle famose fiere medievali che due volte l’anno portavano in città merci, mercanti e culture provenienti da tutta l’Italia e dagli angoli più remoti del mondo allora conosciuto. Alle 17.30 nello scenario di piazza Plebiscito, l’antica Curtis Anteana oggi come allora centro pulsante della lancianesità, prenderà il via tra bandiere, rulli di tamburi e squilli di chiarine, la rievocazione storica dell’investitura del Mastrogiurato: l’importante figura istituita nel 1304 dal re Carlo II d’Angiò per sovrintendere ed amministrare la città ed occuparsi del corretto svolgimento della fiera, oltre che della sicurezza e dell’incolumità di tutti quelli che vi partecipavano. Un magistrato che riuniva nella propria persona i poteri giuridici, penali, amministrativi tramite un solenne giuramento che lo vincolava al “popolo frentano”: per l’edizione n°40 dell’evento, fortemente voluto nel 1981 dall’avvocato e storico Luigi Russo a vestire i ricchi panni di questa importante figura sarà Antonio Didone, classe 1950, magistrato di lungo corso ed attualmente consigliere presso la Prima sezione civile della Corte di Cassazione.
Una volontà quella di scegliere Didone che negli scorsi era stata di Danilo Marfisi, lo scomparso ed indimenticato presidente del sodalizio culturale, il cui ricordo e pensiero sarà inevitabilmente forte non solo nei famigliari e negli amici dell’associazione, ma anche in tutta la città che negli anni proprio grazie all’amore, alla passione ed alla grande competenza di Danilo, ha visto crescere in fama e prestigio una manifestazione che è ormai conosciutissima non solo nel nostro paese ma anche in Europa e nel mondo. Un risultato reso possibili grazie agli stretti rapporti e gemellaggi che il Mastrogiurato continua a stringere grazie allo slancio del nuovo presidente Mario La Farciola che si è preso carico dell’eredità anche morale di Marfisi.
Didone scortato dai figuranti in costume, salirà sul palco di piazza Plebiscito e dinanzi alla folla che si preannuncia numerosa (lo scorso anno il giuramento avvenne in forma ridottissima nel giardino della Cittadella della Musica mentre nel 2020 la rievocazione a causa del Covid venne completamente annullato) leggerà le parole del giuramento che così recita: ” In nomine huius Universitatis anxanensis, hanc urbem nundinarum diebus, servandam et custodiendam, tibi commitimus. Hoc tempore, vetus et novum Anxanum, regas. Nunch de hoc: Iura”. Una volta avvenuto il giuramento, il corteo, che prevede la partecipazione di circa 500 figuranti, tra cui le dame, i cavalieri e gli atleti che hanno rappresentato i quartieri storici nella Tenzone, non andrà verso corso Bandiera, ma imboccherà subito corso Trento e Trieste per giungere all’ingresso del Parco Villa delle Rose. Dopo il solenne alzabandiera, che decreta l’apertura ufficiale delle fiere, i figuranti rimarranno, con il costume storico, fra gli spettatori per l’ultima serata del villaggio medievale e del mercato internazionale qui ospitato per la prima volta: un modo per coinvolgere ancora di più le persone e la cittadinanza sull’esempio di quello che accade nelle altre manifestazioni di tutta Europa, dove il Mastrogiurato è spesso presente.
Prima della solenne investitura però la piazza si trasformerà in una grandiosa arena – teatro dove tutte le delegazioni ospiti si esibiranno con i loro spettacoli: a partire dai Sbandieratori e Musici di Lanciano, passando per gli Armigeri e Balestrieri di Bucchianico per arrivare agli attesissimi gruppi esteri tra cui molto attesi sono i cavalieri dell’ordine di San Giorgio di Visegrád, cittadina ungherese gemellata con Lanciano che porteranno in strada i loro tipici e spettacolari duelli tra cavalieri e uomini d’arme. Sempre dall’est Europa ed in particolare dalla Slovenia arriva anche il gruppo Cultural Society of Knight Gasper Lambergar famoso per la grande attenzione e ricercatezza dei costumi medievali. Dopo due anni lunghi e difficili, Lanciano è quindi pronta a riappropiarsi della sua storia e di una delle tradizioni più amate che fa parte appieno del suo grande patrimonio culturale.