«La Lega che mi aveva accolto, cresciuto ed entusiasmato, fatta di persone semplici, piene di sogni e di voglia di cambiamento non esiste più». Così il sansalvese Vitale Torino, ex coordinatore cittadino del Carroccio, comunica il suo addio al partito di Matteo Salvini.
«Ho temporeggiato e sperato fino ad oggi, che la situazione potesse avere una virata nella direzione giusta – scrive Torino in una nota – evidentemente ho fatto male ad aspettare o sperare che ciò accadesse. Pertanto, dopo aver riflettuto e averne parlato con il gruppo storico, per quel che ho dato dal 2013 ad oggi al movimento Noi con Salvini, prima e Lega Salvini Abruzzo poi, prima di uscire dal partito voglio lasciare qualche riflessione a futura memoria. Negli ultimi due anni – afferma – ho assistito con grande tristezza alla distruzione politica da parte di una nuova classe dirigente (composta da molti saliti sul carro in corsa, spinto anche da quelli come me dal 2013) di ciò che con grande sacrificio si era costruito anche a San Salvo con una bella squadra di amici (vedi Politiche 2018 con il 9,8%, Regionali 2019 con il 22% Europee 2019 con il 39%) e ritengo questa “distruzione” a dir poco imbarazzante. Ed infatti, questo gruppo storico locale (di cui con orgoglio faccio parte e di cui per molti anni sono stato coordinatore) anziché ottenere il giusto riconoscimento politico per l’impegno, l’abnegazione e per le capacità dimostrate, è stato letteralmente divorato e ingoiato dal o dalla “potente” di turno, così come faceva Crono, l’antica divinità della mitologica greca.
A livello nazionale poi – afferma – soperchieria, ipocrisia, egoismo, mancanza di rispetto, insensibilità, stanno riportando il partito alle percentuali del 2013. Devo purtroppo prendere atto che la Lega che mi aveva accolto, cresciuto ed entusiasmato, fatta di persone semplici, piene di sogni e di voglia di cambiamento non esiste più. Fare un elenco di nomi di chi è andato via e di chi purtroppo è arrivato solo per cogliere al volo una opportunità sarebbe troppo facile ed antipatico. Per me la politica è portare avanti le proprie idee con umiltà, onestà e coerenza ma soprattutto con il rispetto. La superbia, la prepotenza, la prevaricazione, la tronfiezza senza idee, non hanno nulla a che vedere con la mia persona e di conseguenza con la mia idea di politica.
Pertanto – sottolinea l’ex coordinatore – ragionando come ho sempre fatto, usando il cuore e la testa, condividendo sempre con la mia squadra e lasciando i calcoli politici ad altri: ringrazio e vado via, augurando buona fortuna a tutti voi che restate…ne avrete sicuramente bisogno, viste le scelte fatte dal partito a livello nazionale e locale: accettare ed entrare al governo con tutti e con Draghi non riuscire a fare squadra nell’elezione del Presidente della Repubblica; sostenere (a livello locale, nelle amministrative 2022) candidati che restituiranno il favore con una pernacchia; per non parlare delle varie figuracce rimediate a livello internazionale. Rimango comunque un uomo di centro destra, ma non in un partito con un simile atteggiamento. Concludo ricordando a me stesso che la nonna di Salvini (a detta del nipote) gli ha sempre detto: “Male non fare paura non avere” e che anche io ho sempre creduto e seguito nella mia vita queste parole, ma devo aggiungere che i miei nonni, che oggi mi guardano dal cielo, mi hanno sempre detto “meglio solo che male accompagnato”, aggiungendo “vai con chi è meglio di te e fagli le spese”. Come sempre ho fatto nella mia vita, seguirò i loro consigli ed invito Matteo Salvini a fare lo stesso altrimenti ben presto rimarrà solo».
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