Le precisazioni di “Uniti per Lanciano” sul programma del sindaco Paolini

Uniti per Lanciano” con un comunicato a firmato dal consigliere di minoranza, Piero Cotellessa, stigmatizza le dichiarazioni del sindaco Filippo Paolini relativamente alla presentazione della questione sospensiva sulle sulle Linee Programmatiche di mandato 2021-2026 presentate ieri in comune.

«Non è assolutamente vero – precisa Cotellessa – che il fondamento della richiesta di ritirare il documento programmatico nella seduta del 17/02/2022 risieda solo nei tanti errori grammaticali presenti nel testo. I consiglieri di minoranza hanno soprattutto illustrato in aula una serie di contraddizioni e mancanza di coordinamento presenti nel testo. I refusi – prosegue il rappresentante della lista – e gli errori di scrittura sono stati rimarcati solo per evidenziare che il testo non è stato letto con attenzione prima di approvarlo in giunta e depositarlo». La critica principale, rivolta alla giunta di centrodestra, è che dopo 10 anni di opposizione all’amministrazione Pupillo nel documento si evidenziano, secondo Uniti per Lanciano, poche scelte politiche veramente innovative e in contrapposizione con quanto realizzato negli ultimi anni. E in quei pochi casi in cui si cerca di smarcarsi dalle opere e dai programmi del centrosinistra si mettono già le mani avanti perché bisogna verificare se giuridicamente e finanziariamente è possibile modificare le precedenti. «Ma il problema più grave – ribadisce Cotellessa – resta che a distanza di 3 settimane dall’approvazione in giunta il sindaco ha smentito in aula consiliare nella seduta del 17, diversi progetti presenti nelle linee di programma». Tra i presunti temi non più al centro del programma, la riqualificazione del centro storico (con i 3,25 milioni di euro dei fondi statali gestiti dalla Regione per il consolidamento e la ristrutturazione dell’ex istituto De Giorgio e Palazzo Lotti ottenuti con un bando a cui il comune ha partecipato nel 2019 e che ha comportato una causa vinta dallo stesso al Consiglio di Stato), lo spostamento del polo tecnico (Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica e Ambiente) che non sarà più trasferito nella sede di palazzo ‘900, e la smentita volontà di riportare a breve il Parco del Diocleziano allo splendore iniziale a causa di alcuni problemi gestionali. “Solo dopo aver illustrato in modo puntuale tutte le carenze, le contraddizioni e gli errori politici – si legge nel comunicato –   abbiamo presentato la questione sospensiva perché, andava spiegato bene il presupposto politico della nostra richiesta che non si basava solo su errori ortografici».

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