Ci si prepara al periodo peggiore contenendo le perdite. Fermo restando che «attualmente siamo in una situazione normale, visti i tempi. Non ci sono grandi difficoltà, per adesso. Anzi l’approvvigionamento idrico è superiore allo scorso anno», puntualizza Pio D’Ippolito, responsabile tecnico della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua potabile, fogne e depurazione) in una novantina di comuni della provincia di Chieti (escluso il capoluogo).
Attivata quattro giorni fa la prima pompa di captazione dalla sorgente del Verde, a Fara San Martino.
Ma nei mesi estivi la zona critica resta il Vastese. Fino a ieri i razionamenti non sono mancati in alcuni comuni.
A Vasto, da sempre la città abruzzese con i maggiori problemi di carenza idrica, si cerca di riparare le falle: «Abbiamo incontrato difficoltà nel reperire i materiali, che ora sono arrivati, quindi possiamo completare le riparazioni intervenendo nella zona del parco Aqualand», in contrada Incoronata.
«Dei 21 distretti in cui è suddivisa la rete idrica di Vasto, è rimasto l’unico in cui completare i lavori. Per il resto – spiega D’Ippolito – con l’ausilio del cercaperdite siamo riusciti a individuare i punti critici in cui si verificava la maggiore dispersione e a sostituire parti di tubature. Questi lavori, insieme all’installazione delle elettrovalvole – dice a Chiaro Quotidiano – ci consentono di contenere la dispersione idrica. Le elettrovalvole servono a regolare la pressione nei tubi: riducendo la pressione, ma conservando comunque un flusso sufficiente a raggiungere tutti gli edifici, riusciamo a limitare la fuoriuscita d’acqua mantenendo in equilibrio le reti e sottoponendole, quindi, a un minore stress. Ad esempio, per tenere la pressione in equilibrio, una rete alimenta solo Vasto Marina, un’altra solo la città alta. Se poi questo non è sufficiente, interveniamo a sostituire dei tratti di tubazione. Però tutti i tubi non si possono sostituire perché le risorse economiche non sono sufficienti. Oggi come oggi – precisa il responsabile tecnico della Sasi – a Vasto non abbiamo grosse perdite perché, con la sostituzione delle tubature che erano ormai inadeguate e con il controllo della pressione, i nostri tecnici vedono cosa succede zona per zona perché possono monitorare la situazione 24 ore su 24 con i loro telefoni. Quindi, se in una zona notiamo un superconsumo, due sono le ipotesi: o c’è un prelievo abusivo, oppure c’è una perdita. Con l’investimento da due milioni di euro su Vasto e da un milione su San Salvo, abbiamo eseguito una marea di riparazioni. Il risultato è che prima in alcune zone di Vasto erogavamo sei ore di acqua al giorno, oggi riusciamo a garantire l’erogazione 24 ore su 24 a 14mila utenze su 17mila».
Rimane l’appello a un uso intelligente dell’acqua, senza sprechi che, specie in questo periodo, nessun territorio può permettersi, ancor meno il Vastese. La sindaca di San Salvo, Emanuela De Nicolis, ha vietato l’uso dell’acqua potabile per scopi diversi da quelli igienico-sanitari:
Siccità, a San Salvo divieto di lavare auto e innaffiare orti e giardini
Molto più grave la situazione nelle campagne, dove la siccità si aggiunge ai danni causati dagli animali selvatici. Nei giorni scorsi gli agricoltori della zona di Punta Aderci hanno lanciato l’allarme:
«Tra siccità e animali selvatici annata agricola disastrosa»