Torna in seconda commissione il provvedimento che contiene la riprogrammazione delle volumetrie delle discariche di Lanciano, Cupello e Sulmona. Un passo indietro voluto dalle opposizioni e da una parte della stessa maggioranza.
«Il provvedimento arrivato in aula era irricevibile e inaccettabile», afferma il consigliere regionale 5 Stelle Francesco Taglieri, che continua «proprio mentre il mondo punta al green e all’economia circolare, e mentre l’assessore Campitelli fa propaganda sul futuro verde della Regione, in Abruzzo si punta ad ampliare la volumetria di discariche che già sono al massimo della capienza e che insistono in un territorio a vocazione agricola in cui si coltivano prodotti Dop e marchi di pregio della produzione vinicola abruzzese».
Il deposito di Cerratina, com’è ormai tristemente noto, è in esaurimento: rimangono circa 120mila metri cubi di capacità per servire circa 68 comuni del territorio. «È impensabile, quindi – continua Taglieri – apportare un ampliamento della volumetria, ma nonostante l’evidenza dei numeri la Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia vuole smaltire 470mila metri cubi nella discarica di Cerratina di Lanciano, a fronte di una disponibilità reale di 140mila; e 227mila metri cubi in quella di Civeta a Cupello, nonostante la disponibilità reale sia di 7mila. Stiamo esasperando un intero territorio – incalza Taglieri – basti pensare che la discarica di Cerratina ha subìto, dal 2012 al 2017, ben tre aumenti di volumetria, in una zona che è già stata pesantemente sfruttata per via della quasi confinante discarica di Serre, di siti da bonificare, e colpito da più ordinanze che vietano il prelievo di acqua per via di inquinamenti nella falda».
Per Taglieri la Regione dovrebbe quindi pensare alla chiusura degli impianti esistenti e alla successiva bonifica dei siti inquinati piuttosto che attivarsi per un aumento della volumetria.
«Forse il centrodestra non si rende conto che in gioco c’è la salute delle famiglie di agricoltori che risiedono nelle vicinanze della discarica, ma anche di tutto il territorio visto che c’è una potenziale contaminazione dei prodotti coltivati e conseguentemente consumati sulle nostre tavole. – si legge ancora nella nota del consigliere pentastellato – Un discorso in più va fatto per l’utilizzo delle acque visto che tuttora sono vigenti le ordinanze dei Comuni di Lanciano e di Mozzagrogna che vietano l’utilizzo delle acque dei pozzi per uso industriale, igienico e per le aree verdi a causa delle falde acquifere inquinate. Bisogna immediatamente cambiare rotta. – conclude Taglieri – A mio avviso è necessaria una programmazione regionale che guardi al futuro in modo da andare verso una vera transizione ecologica e con una corresponsabilità di tutte le forze politiche in campo, non certo per continuare l’anacronistico ampliamento delle discariche».