Il 30 maggio ricorre il compleanno di uno degli edifici più rappresentativi di Vasto: il Teatro Rossetti. La storia della struttura intitolata al poeta vastese Gabriele Rossetti è antica e risale al 1819, anno in cui venne inaugurata. Data di istituzione che colloca il Teatro Rossetti di Vasto, inizialmente Real Teatro Borbonico, tra le istituzioni pubbliche d’Abruzzo più antiche: con i suoi 203 anni, il teatro vastese è, in ordine di tempo rispetto alla data di fondazione (1818-1819), la seconda istituzione pubblica d’Abruzzo. Prima del Rossetti era venuto alla luce solo il San Ferdinando di Chieti (poi Marrucino) costruito tra il 1813 e il 1818, mentre l’edificazione dei teatri dell’Aquila (1820), di Lanciano (1841) e di Teramo (1865) è successiva a quella dell’istituzione culturale vastese.
In occasione dell’anniversario, Chiaro Quotidiano, con la guida del Maestro Raffaele Bellafronte, ripercorre la linea del tempo della storia del Teatro Rossetti.
30 maggio 1819 – Il Teatro Rossetti, anche se incompleto, viene inaugurato. Edificata sul lotto del soppresso monastero di Santo Spirito, confiscato ai Padri Celestini durante l’occupazione francesce, l’opera, su disegno dell’ingegner Taddeo Salvini di Orsogna, viene avviata sotto la sindacatura di Domenico Laccetti.
1830 – È l’anno in cui i lavori, interrotti per un certo periodo di tempo, vengono ultimati. L’ultimo intervento è la progettazione delle parti lignee dovuta all’ingegner Nicola Maria Pietrocola e con la realizzazione delle stesse ad opera dell’ebanista Pasquale Monacelli.
15 settembre 1832 – Il teatro viene inaugurato solennemente alla presenza del re Ferdinando II, con la presentazione del sipario dal titolo “L’incoronazione di Lucio Valerio Pudente” commissionato all’orsognese Franceschini su bozzetto di Nicola De Laurentis. L’opera del Franceschini raffigura l’incoronazione, in Campidoglio, del tredicenne poeta latino Lucio Valerio Pudente, cittadino di quella che allora si chiamava Histonium.
1841 – Dopo appena un ventennio, la facciata dell’edificio richiede opere di manutenzione straordinaria. La perizia, condotta dall’ingegner Errico Morra, prevede il consolidamento delle stesse coperture a tetto. L’intervento viene affidato all’ingegner Pietrocola sotto il controllo dei decurioni Vincenzo Marchesani e Domenico Crisci (per statuto, l’amministrazione della città gestiva la struttura con due decurioni).
Maggio 1842 – I documenti superstiti registrano la presenza di un cartellone di lirica con opere di Gaetano Donizetti allestite dall’impresario Fracassi (Lucia di Lammermoor, Roberto Devereux, Gemma di Vergy, La figlia del Reggimento).
1848 – È l’anno in cui diventa prevalente l’attività dei filodrammatici Giuseppe Del Greco, Luigi e Nicola Vassetta, Alessandro Marchesani, Giuseppe Falcone, Emilio Celano, Francesco Cianci, Antonio Pantini con l’intervento di compagnie esterne di prosa. Con l’Unità d’Italia il Teatro assume l’attuale denominazione.
1857 – Al Teatro Rossetti va in scena La Traviata.
1860 – Alla caduta del regno di Napoli e con l’unità d’Italia, il teatro cambia la denominazione da “Real Teatro Borbonico” a Teatro comunale “Gabriele Rossetti” (il tirteo d’Abruzzo, poeta vastese ed esule in Inghilterra).
26 aprile 1888 – L’edificio, sottoposto a ulteriori migliorie relative agli impianti di illuminazione e di sicurezza, riapre con la messinscena de Il padrone delle ferriere ad opera della compagnia Almirante.
Tra il 1888 e il 1912, le cronache del settimanale “Istonio” resocontano l’attività dell’istituzione. Compagnie musicali (Lambertini, Gonzales ecc.) presentano, in autunno, repertori di melodramma e operette. Compagnie di prosa – drammatiche e comiche (De Novellis, Guerrera, Grasso sr.) – deliziano il pubblico borghese con pièces da Sardou a Scarpetta. La farsa locale viene valorizzata da Giovanni Grasso con la traduzione in siciliano della commedia di Luigi Anelli (Lu ziju spiccicatu). Vengono rappresentate opere di autori locali come Ottavio Suriani.
1905 – L’ingegner Filippo Laccetti descrive la sala, prima dei grandi lavori di restauro conclusi nel settembre 1909. «Ha tre ordini di palchi spartiti da pilastri corinti o a palma di accurato disegno e di buon effetto architettonico, mentre i parapetti decorati da cigni abbeveratisi in fontane, o da lire e da arpe, o da festoni e ghirlande appropriatissime, pallidamente rilucono sotto la doratura quasi secolare».
18 settembre 1909 – Con la Geisha di Sidney Jones inscenata dalla compagnia di operette Alfredo Fabrini, il teatro apre nuovamente le sue stagioni. Il nuovo impianto presenta il plafond dipinto da Federico Ballester (Le ore deliziate dalle muse), le decorazioni a stucco ad oro ventitré carati della ditta Manetti di Firenze, tappezzerie a imitazioni damasco, pitture degli ingressi e decorazioni sempre di Ballester.
Al termine del primo conflitto mondiale, la gestione viene affidata a impresari privati come Gaetano Martone (1886-1927) e Michele Martone (1912-1986), suo figlio. Durante il periodo Bongarzone viene eseguita la prima dell’operetta Core me’ (1932) su libretto di Espedito Ferrara e con musica di Aniello Polsi.
Nel 1943 saranno Nicola Bonacci (1903-1981) e Gaetano Del Borrello (1908-1983) ad adeguare la sala alle proiezioni cinematografiche, ma l’occupazione militare di Vasto negli anni 1943-1945 riduce il Rossetti a magazzino. Il degrado dell’istituzione cominciato in questo periodo ha, nel trafugamento dell’ottocentesco sipario, l’episodio più doloroso. Un lungo abbandono e il degrado degli interni, trovano le prime risposte nel 1973.
1975 – Iniziano i lavori di “recupero” finanziati con 250 milioni di lire dalla Cassa per il Mezzogiorno. Tra le opere in programma, il rifacimento della facciata e di tutte le strutture idonee a rendere il teatro agibile.
6 dicembre 1987 – Il teatro Rossetti viene nuovamente riaperto con il concerto del flautista Severino Gazzelloni che, con i suoi virtuosismi, incanta per oltre un’ora il numeroso pubblico intervenuto. Per celebrare l’importante evento, il Circolo Filatelico Numismatico “Vastophil” emette una “cartolina” ed un annullo speciale. Grazie ai restauri degli anni ’80 e ’90, la città e i suoi abitanti sono tornati a beneficiare di questo splendido gioiello che ospita eventi di alto livello culturale ed artistico.
Febbraio – marzo 2007 – Con un ciclo di manifestazioni concertistiche che culminano con il discorso ufficiale per la riapertura del presidente del Senato, il Teatro Rossetti riparte definitivamente sotto la direzione artistica del Maestro Raffaele Bellafronte e per la prima volta presenta una stagione completa concertistica e di prosa.
2021 – Dopo le chiusure dei teatri imposte dalle restrizioni della pandemia da Covid-19 iniziata nel febbraio del 2020, le porte del gioiello di Vasto sono tornate a schiudersi, con capienza ridotta, nel maggio nel 2021. Grazie alla direzione del maestro Bellafronte, la stagione concertistica e di prosa è ripartita ufficialmente nel marzo del 2022. Lo spettacolo continua…