Caravaggio, Picasso, Frida Kahlo ma anche la Monna Lisa, i campi di grano e la notte stellata di Van Gogh che con i suoi occhiali da sole testimonia ancora tutto il fascino e l’intramontabile popolarità di un maestro senza tempo: sono questi volti e le opere dei big dell’arte mondiale, l’inconfondibile marchio con cui il liceo “G.Palizzi” ha deciso di dare vita al progetto Artistik Super Vision, una visione appunto, che partendo dall’idea di una riqualificazione scolastica, ha fatto avvicinare ed appassionare tantissimi studenti non solo alla storia dell’arte, ma soprattutto alle tecniche ed alla straordinaria abilità dei writers metropolitani che, con il loro inconfondibile stile, danno nuova vita alle spoglie pareti degli edifici cittadini.
Il progetto è stato ideato dalle docenti Alessandra De Laurentiis e Anna Colacioppo e dall’artista frentano Nicola Di Totto, in arte Dueneko già conosciuto al grande pubblico per l’esperienza di Talkin Walls, il ciclo di murales con cui l’amministrazione Pupillo aveva voluto omaggiare i personaggi illustri che hanno scritto la storia della nostra città. Insieme a Di Totto (che ha già realizzato il ritratto di Vincent Van Gogh e quello in chiave cubista di Picasso) stanno lavorando alla Palizzi anche altri celebri writers come Marco Keno Del Negro (autore di un particolarissimo ritratto del Caravaggio), e il cileno Jo Aranciba che ha omaggiato la personalità di Frida Kahlo: la sfavillante Monna Lisa, rielaborata quasi in stile punk, è invece opera di Antonio Colaci in arte Moe, artista molisano ma residente a Bologna.
Ma i veri protagonisti di questo straordinario progetto sono naturalmente i ragazzi che sotto la guida di Di Totto si stanno dilettando con alcuni celebri dettagli delle opere di Van Gogh. Ai microfoni di Chiaro Quotidiano l’artista spiega nei dettagli come si evolve questo progetto: «l’idea nata lo scorso anno grazie alla collaborazione della prof.ssa De Laurentiis, era quella di portare la street art nelle scuole: purtroppo il Covid ha rallentato per diversi mesi l’attività che vedeva la partecipazione di circa ottanta ragazzi provenienti dalle diverse classi del liceo. Abbiamo iniziato in classe con un po’ di storia ed i primi rudimenti ma purtroppo ci siamo dovuti fermare».
Ma se la pandemia ha sospeso le lezioni in presenza la voglia di proseguire avanti questo impegno non si è arrestata: «anche se con la didattica a distanza abbiamo comunque deciso di non fermarci – afferma la prof. De Laurentiis – spingendo i ragazzi a realizzare dei bozzetti tra cui selezionare quelli da realizzare poi sulle pareti della palestra». La scelta è ricaduta quindi su Pablo Picasso il cui stile più lineare ed all’apparenza “semplice” è stato subito molto apprezzato dagli studenti. Con il Cubismo del grande maestro spagnolo sono stati rielaborati infatti alcuni volti di personaggi legati storicamente alla Palizzi: «tutti i volti realizzati – prosegue la professoressa – sono fortemente identificativi del nostro istituto e si ricollegano ai nostri corsi di designer, di moda, del gioiello e soprattutto di pittura, scultura ed architettura, strizzando l’occhio anche alla fotografia perché – prosegue la docente – è nostro interesse aprire un nuovo indirizzo scolastico legato all’ambito audiovisivo e multimediale».
«Dopo questa esperienza – sottolinea invece Di Totto – tante ragazze hanno iniziato ad appassionarsi alla street art, dimostrando di avere anche talento ed abilità: fatto questo primo passo l’entusiasmo è stato dilagante e così è nata l’idea di decorare, sempre coinvolgendo i ragazzi, queste grandi pareti con le opere dei writers famosi che si vedono ora all’opera».
Tutto il progetto Artistik Super Vision è stato portato avanti gratuitamente dagli artisti coinvolti e grazie alla scuola che ha finanziato l’acquisto del materiale necessario: fondamentale è stato anche il sostegno di alcuni sponsors privati come la Color Max che ha contribuito fornendo molti degli strumenti necessari: un dettaglio questo non secondario visto il costo, spesso elevato che hanno spray e colori. «La nostra volontà – concludono gli ideatori del progetto – sarebbe quella di proseguire anche in futuro con questa iniziativa e nonostante le superfici a disposizione siano finite, la disponibilità ed interesse restano intatti, con lo scopo di voler avvicinare anche i nuovi studenti al mondo della street art.
Io personalmente – ci confida in chiusura Dueneko – sto portando avanti da anni una battaglia per avere degli spazi cittadini a cui tutti possano dedicarsi per avvicinarsi a questa straordinaria forma d’arte: del resto capisco che una bomboletta costi tanto ma magari, rinunciando a qualche birra o ad un pacco di sigarette, ci si può avvicinare ad una passione più sana e che ci aiuta a capire ed apprezzare la bellezza in tutte le sue forme».
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