23 maggio 1962: nasce la Siv. La fabbrica del vetro festeggia 60 anni

La fabbrica del vetro di San Salvo spegne oggi le 60 candeline. Era il 23 maggio 1962 quando a Roma fu costituita la Società Italiana Vetro spa, per tutti Siv, un glorioso acronimo che cambiò radicalmente l’intero territorio avviando quello sviluppo che ha portato San Salvo a passare dai quattromila residenti dei primi anni Sessanta ai circa ventimila di oggi e la sua zona industriale a essere la seconda in Abruzzo, dopo la Val di Sangro, per Pil.

La costituzione della società seguì l’acquisto dei terreni da parte dell’Eni-Breda che a San Salvo aveva intenzione di realizzare la più grande vetreria d’Europa. Com’è noto, non ci fu solo la grande disponibilità di metano (erano da poco stati scoperti i ricchi giacimenti di Montalfano) a determinare questa scelta: la vasta area pianeggiante individuata era non troppo distante dalla stazione e dal porto di Punta Penna, inoltre il futuro insediamento poteva contare sulla presenza di larga manodopera da formare (che successivamente diede vita ai noti metalmezzadri, operai che dopo il turno in fabbrica andavano a lavorare nei campi). Fattori questi che oggi sembrano ricordare – con i dovuti distinguo – le motivazioni che hanno portato Amazon a insediarsi nella stessa zona; appare inoltre paradossale che di alcuni elementi positivi dell’epoca si parla ancora oggi in ottica di uno sviluppo che tarda ad arrivare (potenziamento del porto e ultimo miglio ferroviario).

Come ripercorre Nicola D’Adamo nel volume San Salvo e le sue aziende, «Finalmente il 23 maggio 1962 a Roma, presso lo studio del notaio Andrea Giuliani, avveniva la costituzione della Società Italiana Vetro Siv spa, con sede in Vasto, “e attualmente presso notaio Ettore De Simone via Machiavelli 10”. I due soci erano la Finanziaria Ernesto Breda spa rappresentata dal presidente avv. Pietro Sette e la Sofid Società Finanziaria Idrocarburi spa rappresentata dal presidente rag. Salvatore Pisarri, di Vasto. Il capitale iniziale è di solo 50 milioni di lire, ma che aumenta a 3 miliardi 720 milioni il 2 ottobre 1962, capitale che viene sottoscritto a gennaio ’63 in condizioni paritetiche non solo dai primi due soci ma anche dall’americana L.O.F. Libbey Owens Ford Glass Co. (15-01-1963) che fornisce le tecnologie20 (La L.O.F. restò solo per 10 anni: nel 1972 quando la Siv ottenne dalla Pilkington il via libera per l’uso del brevetto float, gli americani si ritirarono dalla società). Primo presidente viene nominato Pietro Sette, noto manager pubblico (poi presidente Efim), che resterà al timone della società fino al 1974».

La futura zona industriale negli anni ’50

Questo è solo uno dei primi passi per la futura fabbrica del vetro: circa un anno dopo dalla costituzione della società (aprile 1963), inizieranno i lavori di costruzione che termineranno nel 1965. L’inaugurazione alla presenza del presidente del consiglio, Aldo Moro, ci sarà, infine, il 5 dicembre 1966. Poi, le altre due tappe fondamentali: nel 1993 il passaggio all’inglese Pilkington e nel 2006 ai giapponesi della Nippon Sheet Glass (Nsg).

Da quel lontano 1962, la fabbrica ha attraversato numerosi momenti difficili, ma, nonostante tutto, continua a essere un punto di riferimento nel panorama occupazionale locale. Oggi, l’azienda vive la stessa crisi che sta colpendo gli altri siti produttivi legati all’automotive; ai gravi effetti negativi causati dalla pandemia si sono sommati quelli della guerra in Ucraina e del rincaro dell’energia. A inizio 2022 sono stati firmati i contratti di espansione per accompagnare alla pensione 180 dipendenti a fronte di 60 assunzioni. 

La Pilkington oggi

L’occasione di oggi assume una connotazione particolare non solo in considerazione delle citate difficoltà, ma anche per l’atteso ritorno a un momento collettivo di condivisione dopo due anni di pandemia. Nell’appuntamento di questo pomeriggio è prevista la premiazione dei dipendenti che hanno maturato una particolare anzianità di servizio (numerosi, considerati i due anni di stop alla manifestazione). L’occasione è attesa anche per il tradizionale discorso del presidente Graziano Marcovecchio e per le indicazioni sul futuro dell’azienda che oggi in Abruzzo tra stabilimento centrale, Primo e Bravo occupa circa 2400 persone.

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