Trignina, 50 sindaci a Canneto: Anas sul “banco degli imputati”. «L’incontro del 2023 con Salvini? Una buffonata»

Anas sul banco degli imputati nell’incontro di ieri sera a Canneto (Roccavivara) sulla Statale 650 “Trignina”. Circa 50 sindaci abruzzesi e molisani si sono ritrovati sulla scia del rinnovato interesse istituzionale per i problemi di sicurezza di questa arteria dopo i gravi incidenti estivi, convocati dagli assessori delle due regioni Tiziana Magnacca e Andrea Di Lucente.

Una riunione per «ripartire» e avviare «un’azione di pressione politica», come nelle parole della ex sindaca di San Salvo, in vista dell’appuntamento del 30 settembre al ministero delle Infrastrutture. «Ritengo che l’ora sia scaduta, siamo fuori tempo massimo – le parole introduttive di Magnacca – Ci sono le risorse? Non lo so. Il Ministero dovrà fare una scelta, decidesse poi l’Anas dove tagliare».

Già, i soldi… perché, al di là delle rinnovate buone intenzioni e inviti all’ennesima presa di posizione rivolti a una platea di decine di sindaci dell’entroterra, in gran parte sfiduciati da un copione uguale da decenni (morti, riunioni e immobilismo fino alla prossima disgrazia), alcuni degli interventi hanno messo al centro il nodo della questione: l’assenza di fondi – «e di volontà» – per un progetto, quello del raddoppio, ritenuto faraonico.

Dopo i convenevoli e le chiamate alle armi, è il vicesindaco di San Salvo, Eugenio Spadano a scaldare gli animi riesumando l’incontro del 18 aprile 2023 quando, alle porte delle elezioni regionali molisane, una delegazione di sindaci incontro Matteo Salvini a Roma. Da quel giorno non è cambiato nulla (così come non è cambiato nulla da quando il senatore di FdI Etel Sigismondi, a San Salvo, nel 2022, suonò la sveglia evidenziando l’assenza anche di un’analisi dei costi di un eventuale raddoppio, LEGGI).

«In quell’incontro del 2023 – le parole di Spadano – Salvini impegnò l’Anas a presentare un progetto di massima per il raddoppio Isernia-San Salvo, noi amministratori ne chiedemmo uno di minore entità riguardante Trivento-San Salvo. Bisogna chiedere che cosa ha fatto l’Anas in questi anni per evitare di ripartire sempre da zero».

Parole, queste, che hanno scaldato chi c’era in quella gita romana che non portò a nulla, come il sindaco di Celenza sul Trigno, Walter Di Laudo: «Grazie al vicesindaco di San Salvo per averlo ricordato, ma il racconto di quell’incontro bisogna farlo in modo accurato. L’Anas in quella sede ci disse “Non parlateci di raddoppio perché non si farà mai. Toglietevelo dalla testa”». Il primo cittadino celenzano ricorda poi anche l’incontro della scorsa settimana tenutosi a Vasto [LEGGI] quando «Anas ha ribadito che non intende investire in denaro sulla sicurezza sulla strada. Ci siamo permessi di chiedere, per garantire maggiore sicurezza, l’installazione di autovelox fissi e tutor. Ci hanno risposto “Scordatevi pure questo”, perché non hanno soldi, al massimo ci possono comprare i carota-velox e i telelaser con l’impegno dei carabinieri. Il raddoppio, a queste condizioni, è un libro dei sogni».

Ancora più duro, Giovanni Galli, sindaco di Salcito (Campobasso): «Per favore non ricordateci dell’incontro del 2023, è stata una buffonata che non ha portato a niente, usata da qualcuno per attaccarsi una spilletta. Raddoppio no, protestiamo quando ci sono i morti, ma protestiamo anche quando si parla di autovelox, però a 130 ci andiamo. Mi chiedo allora quali proposte concrete possiamo fare noi al ministero delle Infrastrutture chiedendo una messa in sicurezza della strada».

Il primo cittadino di Montefalcone sul Sannio, Fabio Pasciullo, ha snocciolato alcuni dati (fonte Anas): nel tratto San Salvo-Schiavi di Abruzzo transita una media di oltre 7mila auto e 850 mezzi pesanti al giorno. «Sul tavolo dell’Anas ci sono già dei progetti come quelli che prevedono varianti e raddoppio di alcuni tratti critici come quelli di Fresagrandinaria e Mafalda. Concentriamoci su progetti fattibili».
«Bisogna inserire gli interventi sulla Statale 650 tra le priorità della Regione», ha esortato il sindaco di Schiavi di Abruzzo, Luciano Piluso. «C’è ampia disponibilità a farlo a stretto giro», la replica dei due assessori.
«Dobbiamo chiedere – ha aggiunto infine il primo cittadino di Palmoli, Giuseppe Masciulli – che nella prossima finanziaria siano messi i soldi per la progettazione dettando ad Anas tempi precisi». Tra gli interventi, anche quello di Maurizio Bucci, sindaco di Gamberale, che ha tracciato analogie con la lotta per avere il completamento della fondovalle Sangro oggi in via di ultimazione.

Le intenzioni, almeno nelle parole, è di avviare una costante pressione politica. Il 30 settembre è in programma l’incontro al Ministero con il sottosegretario alle Infrastrutture Antonio Iannone, organizzato da Sigismondi e Costanzo Della Porta. Oltre ai rappresentanti regionali sarà presente una delegazione di sei sindaci, saranno tre per regione: per l’Abruzzo Emanuela De Nicolis (San Salvo), Giovanni Giammichele (Dogliola) e Marco Mancini (Lentella), per il Molise Simona Contucci (Montenero di Bisaccia), Luigi Pavone (Trivento) e Fabio Pasciullo (Montefalcone sul Sannio).

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