Stato di agitazione dei poliziotti del carcere di Vasto. L’hanno indetto Sappe, Osapp, Uil Pa Polizia penitenziaria, Cisl Fns, Cnpp-Spp, sindacati di categoria, perché il personale è sempre più esiguo.

Le organizzazioni sindacali «denunciano la gravissima situazione in fatto di organico della polizia penitenziaria e strutturale riguardante la casa lavoro di Vasto ed annessa sezione circondariale. La carenza di già 20 operatori del ruolo agenti/assistenti è stata aggravata negli ultimi tempi da un trasferimento d’ufficio di una unità che ha reso la situazione ancora più allarmante. D’altronde crediamo che vada da sé il fatto che in una struttura la sui programmazione mensile è imbastita su tre quadranti anziché sui quattro previsti dal contratto, carente come da Sigp di ben 21 unità (poco meno di un terzo della forza prevista) e che inquadra il servizio, soprattutto nel turno pomeridiano e notturno, su un numero di unità che spesso si contano sulle dita di una mano, anche l’assenza di una sola unità in più pesa come un macigno. Disastrosa è la situazione vertente il numero di sottufficiali che un istituto così complesso dovrebbe avere, ma che di certo non ha. A tal proposito si sottolinea il fatto che, se il numero degli ispettori di inquadra perfettamente con la pianta organica prevista, la stessa cosa non certamente si può dire per il ruolo dei sovrintendenti, il quale alle 14 unità previste vede fare da contraltare un numero degli stessi effettivamente presenti di sole due unità dei quali uno, prossimo alla quiescenza e addirittura con 250 giornate di congedo accumulato e ben 32 giornate di recupero ore lavorative, per un totale di 280 giorni di mancata futura attribuzione al servizio».
«Dei 69 agenti uomini e tre donne previsti in pianta organica, attualmente se ne contano operativi soli 49 ai quali, però, vanno ulteriormente sottratti dal novero degli operativi uno fruitore di congedo prepensionistico e uno assente per malattia di lunga degenza. Va altresì evidenziato il fatto che, a fronte di due unità poste in distacco presso questa sede, se ne contano per quattro in uscita e assegnati temporaneamente altrove. Facendo i conti della serva, ci ritroviamo, quindi, a dover gestire l’istituto con sole 49 unità rientranti nel ruolo agenti e assistenti e 1,5 in quello dei sovrintendenti».
«Se a tutto ciò aggiungiamo la paventata apertura della terza sezione, l’accumulo di circa 6mila giornate di congedo ordinario accumulate dal pochissimo personale presente (tasso tra i più alti d’Italia), l’apparato strutturale che fa acqua da tutte le parti nel vero senso della parola e il caldo infernale estivo, il disastro è compiuto».