Artista poliedrico, capace di esprimere il suo pensiero senza peli sulla lingua. È morto Mario Pachioli, scultore vastese trapiantato a Firenze, ma che non ha mai smesso di mantenere i contatti con la sua Vasto. A maggio dello scorso anno una delle sue ultime creazioni balzate alle cronace: la medaglia in bronzo con l’effigie in bassorilievo di Lorenzo il Magnifico: era il premio conferito agli artisti della Biennale di Firenze.
In quella circostanza aveva confessato sentirsi dimenticato dalla sua città di origine, da cui era partito dopo il diploma per trasferirsi in riva all’Arno, nella Firenze culla dell’arte. Il suo sogno era realizzare un monumento bronzeo per Vasto ma, anni fa, le idee si erano arenate almeno un paio di volte di fronte alla carenza di finanziamenti e a una raccolta fondi mai decollata per fare una statua raffigurante Filippo Palizzi.
Ogni opera era una sua interpretazione personale e mai banale di figure umane e del regno animale, ma anche icone sacre (la statua di Santa Maria dell’Assunta del Duomo di San Gimignano, per fare un esempio) e anche personaggi del mondo dello spettacolo, come quando, nel 2005, diede vita alla scultura commemorativa di Greta Garbo nel centenario della nascita. Padroneggiava le tecniche scultoree ideando i bozzetti, modellando la pietra e i metalli, il bronzo e l’oro, la fusione a cera persa e lo sbalzo.
«È salito al cielo, tra le braccia del Signore, Mario Pachioli», scrive sul suo profilo Facebook il sindaco di Vasto, Francesco Menna. «Artista e scultore di fama internazionale ha dato lustro a Vasto, dando vita ad opere famose e facendo conoscere la sua maestria nel mondo. Grazie Mario per quella che hai fatto e rappresentato per tutti. Alla famiglia tutta sentite condoglianze».
«Ti saluto, caro Mario, con la gratitudine più sincera per come hai illustrato la nostra comunità cittadina, realizzando un percorso artistico e professionale le cui tracce non scompariranno», è il messaggio di cordoglio dell’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta. «Mi piace pensarti nel paradiso degli artisti da dove saprai continuare ad ispirarci a custodire la bellezza che per te è “fonte di vita che vince il tempo”».