La guerra dei manifesti non è una novità nella politica vastese. Una delle forme più antiche di scontro politico torna a infiammare il dibattito tra maggioranza di centrosinistra e opposizione di centrodestra. Ma risulta per lo più indifferente ai cittadini. Anche quando il tema è sentito dall’opinione pubblica, come nel caso della futura (da decenni) variante alla statale 16.
Ad affissione si risponde con affissione.
Un cavalcavia sproporzionato che campeggia sul costone orientale di Vasto. Il fotomontaggio che circola da settimane su social network e alcune testate giornalistiche diventa l’immagine della propaganda della coalizione che sostiene l’amministrazione Menna. L’affondo è diretto gli avversari: «Il centrosinistra dice no alla variante dell’Anas e del centrodestra» con tre punti esclamativi. E poi, al di sotto della fotocomposizione: «Il centrosinistra dice sì alla variante della Provincia di Chieti che tutela la Costa dei Trabocchi» [ecco dove passerà: VIDEO] e di seguito i simboli delle forze politiche: Pd, Filo Comune, Città virtuosa, Moderati per Vasto, Sinistra per Vasto, Futuro e sviluppo per Vasto e Avanti Vasto.
Gli avversari rispondono a stretto giro con un classico: la richiesta di dimissioni a caratteri cubitali. Manifesto azzurro affisso negli stessi spazi. Al centro la riproduzione del cartellone del centrosinistra con il timbro «Falso». Quindi il contrattacco: «Vergognosa mistificazione del centrosinistra sulla SS16. Menna chi inganna i vastesi non è degno di rappresentarli. Dimettiti!». In fondo i simboli di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. I coordinatori cittadini dei tre partiti, Piernicola Carlesi, Ermanno Falone e Antonio Monteodorisio, aggiungono anche un comunicato stampa: «Si cerca di attribuire al centrodestra la paternità di una variante alla SS16 che in realtà nasce quando il Pd governava a tutti i livelli istituzionali. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di confondere i vastesi, diffondendo notizie false per plagiare l’opinione pubblica, e denigrare da una posizione privilegiata l’avversario politico». «Ribadiamo, se mai ce ne fosse bisogno, che nessun viadotto e nessuna galleria verranno mai realizzata a Vasto Marina con l’approvazione della variante D proposta da Anas». La variante D [ecco il VIDEO sulle quattro ipotesi dell’Anas] è quella che risolve il problema a San Salvo e in contrada San Tommaso (la parte meridionale della riviera vastese), ma non nel cuore di Vasto Marina. Soluzione che incontra il sì dell’amministrazione di San Salvo, che vedrebbe costruita la variante sul suo territorio, e il sostegno del presidente della Regione, Marco Marsilio, che vuole scongiurare il rischio di perdere i finanziamenti.
Quindi, in sintesi: centrosinistra favorevole alla variante proposta dalla Provincia (circonvallazione più larga di quella ipotizzata dal Consiglio comunale), centrodestra a favore dell’ipotesi D (variante sud).
Sullo sfondo, defilato, resta il Consiglio comunale, con i suoi riti, i lunghi dibattiti e le delibere. Documenti approvati che restano lettera morta, almeno in questo caso. Tre votazioni per opporsi a progetti deturpanti, ma anche per ribadire, all’unanimità, che la soluzione migliore per coloro che rappresentano i vastesi è la cosiddetta circonvallazione di Vasto, [in questo VIDEO vediamo dove passerebbe la strada]. Ore e ore di discussioni, conferenze dei capigruppo, documenti da limare e condividere. Per poi cambiare idea e ritrovarsi su fronti opposti. Con scarsi risultati.
Ammazza…. quanti fenomeni, chi si alza prima la mattina spara la cavolata del giorno. Mesi e mesi di chiacchiere al vento per un nulla di fatto. In via S. Onofrio ci sono ancora i cartelli in mezzoalla strada dopo quasi cinque mesi per un intervento di mezz’ora ( danni causati dallo stesso comune di Vasto) e questi signori chiedono di realizzare altre strade, manica di incapaci! Ma non sono gli unici che non vedono oltre la punta del naso, anche l’amministrazione di S. Salvo non brilla per lungimiranza, si dice soddisfatta se viene realizzata l’ultimo tratto della variante in cambio di un marciapiede, una palina dell’illuminazione pubblica e di una rotatoria. In tutta questa storia si parla assai poco dell’inquinamento provocato dal traffico. La soluzione al problema del traffico lungo la costa e’ semplice, basta mettere d’accordo i vari comuni, anche quelli interni, e si arretra la SS16 con il seguente tracciato, strade gia’ esistenti, fondovalle SINELLO, valle CENA, fondo valle TRESTE, TRIGNINA e il problema si risolve per l’eternita’. Troppo facile! Difficile per i politici nostrani. Saluti.