La micro hub con i mini ortaggi, il mattone di canapa e la bubble room per dormire sotto le stelle, ma anche la sentinella digitale dei pascoli e il teatro di campagna per il recupero della tradizione musicale e culturale: sono alcuni dei protagonisti degli Oscar Green 2024, il concorso sull’innovazione nell’agricoltura promosso da Coldiretti Giovani Impresa, la cui cerimonia finale si è tenuta ieri a Vasto.
Nei giardini di Palazzo d’Avalos, con l’assessora Paola Cianci, che ha fatto gli onori di casa, e la dirigenza Coldiretti presente con il presidente regionale Pietropaolo Martinelli, il direttore Roberto Rampazzo, la delegata regionale dei giovani Carla Di Michele e il segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Stefano Leporati. Presente per la Regione l’assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente.
«L’Oscar Green non è solo un concorso – ha detto Di Michele – È un’occasione per riflettere e confrontarsi sull’evoluzione del settore agricolo e sulla realtà dei giovani imprenditori che scommettono sull’agroalimentare anche con idee particolari e creative. L’agricoltura abruzzese risulta così orientata alla sostenibilità, al sociale e all’ambiente ma anche al digitale».
E proprio sulla comunicazione digitale la sorpresa della serata, con la premiazione nella nuova categoria Agri-influencer dello chef “Wild” Davide Nanni di Castrovalva, socio di Coldiretti che ha voluto iscriversi al concorso «per ribadire l’importanza della valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze partendo dal recupero delle ricette territoriali in una ottica “innovativa”, ma rispettosa della tradizione».
Menzione speciale fuori concorso anche ad un’altra giovane socia, Cristiana Lauriola, che, anche conosciuta come “la ragazza degli alpaca”, con il profilo instagram Colle Rosa, riesce a comunicare l’amore per gli animali più fragili, docili e innocui in un equilibrio perfetto tra la pratica dell’allevamento e la tutela del benessere animale anche nell’ambito della pet terapy praticata dalla sua fattoria didattica di Serramonacesca.
Di seguito tutti i premiati
L’agriteatro, quando l’agriturismo diventa arte – Categoria “Custodi d’Italia” – Alessia D’Anselmo dell’agriturismo Casamè di Civitaquana (Pe)
L’Oscar per la categoria Custodi di Italia è stato conferito ad Alessia D’Anselmo, titolare dell’agriturismo Casamè di Civitaquana, per il recupero della tradizione, attraverso il connubio tra musica, teatro e cucina abruzzese. Un modo per approfondire la tradizione rurale a trecentosessanta gradi. Da qui il concetto di “agriteatro” che supera la concezione convenzione dell’agriturismo: non un semplice luogo in cui si mangia in modo buono e genuino ma un luogo “di cultura”, in cui si racconta, si vive e si tramanda in modo dinamico e bidirezionale – anche grazie alle collaborazioni con associazioni culturali e teatrali – ciò che le generazioni passate hanno vissuto collegandolo al bagaglio di credenze, sapori e tradizioni antiche.
I mini ortaggi – Categoria “Coltiviamo insieme” – Gianfranco Tuttolani, Micro Hub di Atri
L’Oscar per la categoria “coltiviamo insieme” (aperta anche ad aziende non agricole) è andato a Gianfranco Tuttolani per il progetto di coltivazione di microgreens di ortaggi, erbe aromatiche ed erbe spontanee di alta qualità in modo efficiente e rispettoso dell’ambiente attraverso l’utilizzo di tecniche innovative e sostenibili. I microgreens sono coltivati fuori suolo (usando un substrato di fibra di cocco mista a perlite) in vertical farming, per garantire una crescita ottimale delle piante. Nella growroom sono sotto costante controllo, anche da remoto, i parametri di temperatura, umidità, illuminazione, ventilazione e composizione della sostanza nutritiva adottata. Risultato: l’azienda Micro Hub di Atri è un laboratorio green impegnato a fornire prodotti freschi e nutrienti ai propri clienti, contribuendo alla promozione di uno stile di vita sano e sostenibile.
Mattoni di canapa – Categoria È ancora oscar green – Leonardo Rocchetti, azienda agricola Leonardo Rocchetti di Civitella del Tronto
La categoria “È ancora oscar green” premia le aziende che si sono già iscritte in passato al concorso e che sono riuscite a mantenere uno standard di innovazione e crescita importante. L’azienda di Leonardo Rocchetti ha puntato sulla produzione di canapa non semplicemente ad uso cosmetico e farmaceutico ma indirizzando la parte legnosa della pianta – che resta inutilizzata – ad uso edilizio per la costruzione di isolanti termici senza produzione di scarti e con impatto ambientale “zero”.
Agribolla per dormire sotto le stelle – Categoria Campagna amica – Maria Francesca Persia, Prato Palazzo srl di Celano
Ad aggiudicarsi l’oscar green per la categoria Campagna Amica è Maria Francesca Persia, titolare della società prato Palazzo, per aver costruito, in alternativa al campeggio tradizionale e in pieno stile glamping, una “bolla trasparente” che permette di godere della natura in particolare durante le ore notturne. L’agribolla, anche detta bubble room, è dotata di tutti i comfort di una stanza d’hotel, con il vantaggio di trovarsi immersi nella natura: bagno privato, vasca idromassaggio, sauna privata esterna, area attrezzata per barbecue e solarium. E’ inoltre assicurata la riservatezza in quanto intorno c’è solo natura incontaminata.
La sentinella digitale dei pascoli – Categoria Impresa digitale e sostenibile – Alex Ricci di Crognaleto
L’Oscar per la categoria Impresa digitale e sostenibilità è andato ad Alex Ricci che ha pensato di sfruttare la tecnologia esistente per controllare la mandria al pascolo. Con un apposito drone, Alex effettua quotidianamente il monitoraggio dei suoi 33 bovini che vengono sorvegliati dall’alto anche nelle zone più impervie senza spostamenti e con un piccolo investimento iniziale.
Il vino custode del territorio – Categoria L’impresa che cresce – Gabriele Valentini, azienda agricola Valentini ss di Loreto Aprutino
La nuova categoria dell’Oscar Green, L’impresa che cresce, premia le aziende si sono riuscite ad imporre diventando modello e riferimento territoriale. Ecco perché il riconoscimento è andato per la prima volta alla famiglia Valentini di Loreto Aprutino che fin dal 1600 ed è proprietaria dell’omonima vasta tenuta in cui, già a quei tempi, si producevano vino, olio e grano. Edoardo, a cui si deve il prestigio dell’Abruzzo vinicolo, si occupa agli inizi del ‘900 della gestione della cantina fino a superare vini italiani blasonatissimi e, alla sua morte, il testimone passa al figlio Francescopaolo. Oggi è Gabriele, figlio di Francescopaolo, a guidare la cantina che con il tempo si è imposta in tutto il mondo per la produzione di vini di qualità ma anche per una filosofia a forte valenza territoriale che ha spinto la famiglia Valentini a promuovere, con l’aiuto di altre aziende illuminate, la nascita di Custodes laureti, associazione finalizzata alla valorizzazione del territorio di Loreto attraverso una solida rete di imprenditori. L’associazione ha infatti intrapreso una importante azione di marketing territoriale che, in collaborazione con artisti e con il mondo della cultura, sta facendo conoscere l’antico borgo (in cui è nata la prima Dop italiana dell’olio) e le sue eccellenze in tutta Italia. L’azienda Valentini incarna così una visione di impresa in cui la condivisione e la collaborazione tra imprese è fulcro della valorizzazione e della tutela territoriale.
L’oscar green 2024 si è concluso con la consegna di un riconoscimento “fuori concorso” da parte della Bio Cantina Orsogna al prof. Luigi Menghini, responsabile dell’orto botanico del dipartimento di Farmacia dell’università d’Annunzio. Il premio è stato consegnato dal presidente Giuseppe Micozzi e dal consigliere Argentino Trolli.