«Probabilmente non mi applaudirete alla fine dell’intervento. Non mi opporrò perché bisogna fare i conti con le casse comunali». A spiazzare i partecipanti all’assemblea di ieri è il sindaco di Liscia, Antonio Di Santo, che annuncia la non-contrarietà della propria amministrazione a eventuali progetti eolici nel proprio territorio comunale.
Ad oggi non ci sono ufficialmente progetti riguardanti il territorio lisciano, ma il sospetto è che potrebbe arrivarne uno a breve. Il caso è quello dei quattro aerogeneratori proposti dalla Edison Rinnovabili sul crinale di Monte Sorbo, area naturalistica di pregio, in territorio di Carpineto Sinello [LEGGI]. Nella corposa documentazione, oltre alle solite sviste sulle località (in diversi casi “Liscia” è usata al posto di “Carpineto Sinello”), si cita un progetto ricadente a Liscia: altre torri eoliche in linea con quelle di Carpineto Sinello. Una circostanza, questa, che è stata definita dal primo cittadino di Palmoli, Giuseppe Masciulli (che in precedenza aveva parlato di «follia» riferendosi a un intervento impattante sopra Monte Sorbo), «un frazionamento artificioso per non superare i 30 MW di potenza e restare in ambito regionale evitando così di passare per il Ministero». Lo stesso Masciulli ha poi ribattuto a Di Santo dicendo: «Se mettessimo delle pale di fronte al Santuario di San Michele non credo sareste contenti».
Se dovesse arrivare, quindi, l’amministrazione comunale di Liscia non si opporrà. Di Santo, confermato alle recenti Amministrative, ha citato questioni economiche alla base della scelta, riferendosi quindi agli introiti che potrebbero arrivare dalle royalties: «Dobbiamo fare i conti con le casse comunali. Questi progetti sono sì impattanti, io da decenni ho la vista sul versante di Castiglione Messer Marino, ci si abitua. Le entrate si possono tradurre in servizi, un beneficio per tutta la comunità».