«Abbiamo cercato di sanare la divisione e siamo stati ghettizzati». I principali esponenti del Pd del territorio replicano alle accuse piovute in comunicati stampa e, soprattutto, via social dopo l’ultima tornata amministrativa che ha visto, almeno nel Vastese, numerose debacle.
Tra le sconfitte più brucianti c’è sicuramente quella di Cupello per 34 voti. Qui, il segretario del circolo riconosciuto come legittimo dalla commissione di garanzia provinciale, Adelmo D’Alò, in un comunicato ha sottolineato senza mezzi termini le responsabilità del «gruppetto di Vasto e San Salvo» del Partito Democratico [LEGGI] che avrebbe contribuito alla nascita «della terza lista di disturbo», Cupello nel cuore (accuse rispedite al mittente dal candidato sindaco Marco Antenucci, LEGGI).
Abbiamo quindi rivolto qualche domanda al segretario Pd di San Salvo ed ex consigliere regionale Antonio Boschetti, Gianni Cordisco, membro della segreteria regionale del partito e al sindaco di Vasto, Francesco Menna (in quest’ultimo caso telefonicamente).
«Essere ghettizzati in polemiche di basso profilo è un danno al Pd e allo stesso tempo si mette in discussione la reputazione delle persone», dice Boschetti che ribadisce più volte di aver «cercato di sanare quella divisione».
Sulla stessa lunghezza d’onda Cordisco che sottolinea: «Abbiamo rispettato tutte le sensibilità presenti. Avrei preferito che tutto il Pd del territorio non fosse andato lì a usare quel campo, delicatissimo, per sciacallare in alcuni casi rispetto a vicende che nulla c’entrano con Cupello. Per me il Pd ufficiale è quello che dice il Pd ed è Adelmo D’Alò, non ho dubbi su questo. Gli altri che non fecero quella scelta sono ugualmente pezzi del Pd che meritano rispetto».
Sul perché il Pd del territorio non si sia espresso chiaramente dopo la decisione della commissione di garanzia, Menna dice: «Io ritengo che la scelta del candidato sindaco vada fatta serenamente all’interno dei circoli e delle assemblee di partito. Sicuramente a Cupello questo non è avvenuto tant’è che c’è stata una spaccatura. Sul perché va chiesto agli organi di partito».
Tra le recriminazioni principali rispetto ai citati esponenti Pd, c’è quella di aver avallato con la propria presenza la nascita di Cupello Democratica. Nell’intervista video Cordisco – che a marzo ha tagliato il nastro insieme a Menna e ai rappresentanti del movimento dal quale è poi nata Cupello nel cuore – dice di non pentirsi della scelta visto che la commissione non si era ancora espressa.
Medesima risposta da Menna: «Non mi pento minimamente. Intanto, perché sono stato invitato formalmente e tramite telefonate e poi, perché ho una particolare amicizia con Giulio Pasquale, candidato di quella lista. Per me è stato e sarà uno dei grandi punti di riferimento di questo territorio, per cui, quando mi hanno invitato, ho dato subito la mia adesione. Mi hanno coinvolto per condividere il programma che stavano stilando e per una serie di punti di discussione».
«Poi – continua il primo cittadino – abbiamo iniziato quel percorso sperando sempre che ci fosse una sintesi tra le parti, ma purtroppo non è stato possibile. Ho fatto quell’inaugurazione, ma non ho vissuto le fasi successive. La sintesi non c’è stata purtroppo, ma il dialogo è stato rotto da qualcuno, sicuramente non da Marco Antenucci, ma qualche tempo prima».
E per il futuro? «Ritengo che col dialogo e la condivisione ci sono sempre motivo e modo per riavvicinarsi. Bisogna sedersi a tavolino».