Negli annunci della politica, si punta sempre sulle energie alternative. Ma poi non si modernizzano gli impianti esistenti fino ad abbandonarli in balia dei ladri.
Elio 1 è il nome della centrale fotovoltaica decadente del Vastese. Si trova a Cupello, quasi al confine con San Salvo. Trent’anni fa sembrò il futuro dell’energia verde. Oggi che l’approvvigionamento energetico è un problema, Elio 1 è il simbolo della mancanza di lungimiranza, con tanto di centro studi desolatamente vuoto. Ora la Regione Abruzzo ha ceduto tutto all’Arap, l’azienda regionale per le attività produttive.
Breve storia di una delle opere pubbliche costruite e, strada facendo, dimenticate.
Il 1990 è l’anno in cui la Regione Abruzzo dà il via libera alla costruzione di un impianto fotovoltaico da 1 Megawatt in località La Carda, a Cupello. La concessione è per l’Asi (area di sviluppo industriale) del Vastese, che ha il compito di realizzare l’opera, cofinanziata dal programma europeo Valoren, e di gestirla provvisoriamente. Previsione di vita dell’impianto: 25 anni, visto che il fotovoltaico perde ogni anno lo 0,5 per cento della potenza.
Il 12 aprile 2006 la Regione revoca all’Asi la gestione della centrale e la trasferisce al Comune di Cupello, che per cinque anni deve occuparsi anche di manutenzione e custodia. La concessione prevede anche che il completamento, a carico del Comune, di una Casa ecologica, poi destinata a Centro di documentazione e divulgazione delle energie alternative. Nelle intenzioni, avrebbe dovuto ospitare anche corsi di specializzazione post diploma e post laurea.
13 marzo 2010: all’ordine del giorno del Consiglio comunale c’è il punto “Il territorio di Cupello come laboratorio sperimentale delle energie rinnovabili: la rendicontazione ad un anno dallo startup”, alla presenza di docenti della facoltà di ingegneria dell’Università dell’Aquila e di due neo laureati che hanno svolto la tesi di laurea su Elio 1.
Passa un anno e il Comune di Cupello comunica alla Regione di aver concluso i lavori e di aver incaricato un istituto di vigilanza, oltre ad aver implementato il sistema di videosorveglianza e videoallarme.
Arriva il mese di maggio del 2017 e il consigliere comunale Camillo D’Amico denuncia: ignoti hanno fatto razzia nell’impianto. Sono spariti quasi tutti i cavi. Centinaia di pannelli non ci sono più. A novembre dello stesso anno, l’allora sindaco di Cupello, Manuele Marcovecchio, lancia l’idea del Polo delle energie rinnovabili: il parco fotovoltaico, dopo un quarto di secolo, ha esaurito la sua capacità produttiva. La proposta è di mettere in collegamento due centrali idroelettriche esistenti (una vicina al fotovoltaico, l’altra in contrada Bufalara a San Salvo), l’impianto a biometano da realizzare all’interno del Civeta (l’impianto per la raccolta differenziata) e un polo didattico da istituire sul sito di Elio 1.
Il nuovo capitolo della telenovela è datato 16 settembre 2020. Il Dipartimento territorio e ambiente della Regione affida a una società di ingegneria uno studio di fattibilità per un nuovo impianto fotovoltaico mediante revamping di quello esistente.
Attualmente la centrale non è in produzione e non è adeguata alla rete elettrica. La Regione l’ha affidata all’Arap, ma servono progetti e soldi per riattivarla. Il centro studi non è mai completamente entrato in funzione.
Siamo andati a vedere le attuali condizioni del fotovoltaico di Cupello. Abbiamo trovato una scena desolante.
Servizio di Michele D’Annunzio e Antonino Dolce – Video di Nicola Cinquina
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