La Esplodenti Sabino vuole cambiare attività. Marsilio: «Tavolo con ministero della Difesa»

La Esplodenti Sabino verso un disimpegno nella demilitarizzazione di munizioni e bombe e la riconversione dello stabilimento. È una degli aspetti emersi dall’incontro tenutosi nell’aula consigliare del Comune di Casalbordino nella tarda mattinata di oggi convocato dal sindaco Filippo Marinucci. Presenti per l’occasione il presidente Marco Marsilio e l’assessore regionale al Lavoro, Pietro Quaresimale, il senatore Etelwardo Sigismondi, gli amministratori locali, il titolare della Esplodenti Sabino Gianluca Salvatore e i sindacati, oltre ad alcuni lavoratori e sindaci dei comuni vicini.

La prima preoccupazione riguarda la situazione attuale dei 70 lavoratori. La fabbrica è sotto sequestro dal giorno dopo l’incidente costato la vita ai tre lavoratori Giulio Romano, Fernando Di Nella e Gianluca De Santis; la prefettura di Chieti ha inoltre sospeso le licenze necessarie allo svolgimento dell’attività. Su questo punto Marsilio ha detto che «L’assessore Quaresimale, con il supporto degli uffici regionali, solleciterà invece l’Inps, come già avvenne tre anni fa in occasione del primo incidente, per attivare la cassa integrazione ordinaria. Bisogna mettere in sicurezza i lavoratori che hanno perso lo stipendio e soprattutto dare una prospettiva stabile all’azienda per la riapertura dell’attività».

Su quest’ultimo punto, il futuro dello stabilimento, Salvatore ha spiegato che l’intenzione dell’azienda è di non svolgere più lavori che comportano rischi così alti, circostanza che costringerebbe il ministero della Difesa a dirottare le proprie commesse all’estero. Lo stesso Salvatore ha avviato da mesi le pratiche per l’apertura di uno stabilimento per lo stoccaggio e lo smaltimento delle batterie in territorio di Pollutri, l’apertura potrebbe esserci nei primi mesi del 2024. L’obiettivo è però variare anche i processi lavorativi dell’insediamento principale.

«Mi occuperò – ha assicurato il presidente regionale a riguardo – insieme all’impresa e al ministero della Difesa, di costituire il tavolo di lavoro volto alla riconversione dell’attività aziendale e alla modifica dei processi produttivi che la Esplodenti Sabino ha proposto per migliorare la sicurezza dei lavoratori».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *