Amazon, primo sit-in a un anno dall’apertura: protestano i lavoratori della vigilanza

A poco più di un anno dall’apertura dello stabilimento Amazon di San Salvo arriva la prima manifestazione dei lavoratori. Il tema è quello del mancato rinnovo dei contratti di otto lavoratori della vigilanza, servizio affidato alla Urbe Vigilanza del gruppo Cosmopol spa. Il sit-in organizzato dalle sigle sindacali – Filcams Cgil, Filt Cgil e Nidil Cgil – è scattato prima delle 8 e resterà davanti allo stabilimento fino alle 13.

Secondo quanto denunciato dai lavoratori (come si può ascoltare nell’intervista in basso, nda), l’azienda avrebbe preso un impegno sulla stabilizzazione al termine dei contratti, ma così non è stato. I dipendenti, dopo la scadenza del rapporto di lavoro, non hanno ricevuto nessuna comunicazione in merito. Nel frattempo, la durata dei turni di vigilanza è lievitata, con alcuni lavoratori impiegati anche 12 ore al giorno, «Inoltre stanno sostituendo chi è stato lasciato a casa, per questo vorremmo capire i motivi di questi mancati rinnovi dice Daniela Primiterra, segretaria provinciale Filcams –L’auspicio quindi è il reintegro di queste persone e che Amazon ci chiami a un tavolo per tutelare tutti i lavoratori in subappalto all’interno».

Al sit-in hanno preso parte anche l’assessore alle Politiche sociali di Vasto Paola Cianci e il consigliere di opposizione di San Salvo, Fabio Travaglini. Francesco Melis (funzionario del Nidil nazionale) ha aggiunto: «Oggi Amazon è il più grande somministratore di lavoro privato in Italia con 67 magazzini sul territorio nazionale e 43mila lavoratori nella filiera. È utile ricordare che ci 17mila lavoratori diretti e 14mila somministrati. Il ricorso al turnover è ampio e avviene ogni 3 mesi e mezzo, quattro. Per questo motivo abbiamo avviato una commissione tecnica interloquendo anche con Amazon. Crediamo che un’azienda che nel 2021-2022 ha guadagnato più 122 miliardi (a livello globale) possa internalizzare i lavoratori e dargli maggiori sicurezze».

Nel frattempo il colosso dell’e-commerce ha fatto sapere di non poter intervenire nelle cause della protesta: «La protesta di oggi coinvolge parte del personale della società Urbe Vigilanza di Roma, gruppo Cosmopol, che ne è il datore di lavoro. Pertanto, ogni decisione relativa al personale coinvolto è di esclusivo appannaggio, della società Urbe Vigilanza di Roma, gruppo Cosmopol. Amazon non è nella posizione di poter intervenire».

Al momento dell’apertura, Amazon ha dichiarato l’impegno dell’assunzione a tempo indeterminato di 1.000 persone in due anni, quota alla quale i numeri di oggi si avvicinano. Non si conosce invece il numero delle persone impiegate con contratti temporanei ai quali l’azienda fa un massiccio ricorso sopratutto nei periodi di picco come quello alle porte (il Black Friday che aprirà la volata al periodo natalizio).

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