Corso presentoso, Paolini: «Sbagliati progetto, controllo e realizzazione» e arriva l’asfalto

«A questo punto credo sia molto difficile poter arrivare ad un accordo vista la situazione, ma se dovesse arrivarci una proposta convincente da parte della ditta, saremmo ben felici di accettare ed evitare inutili lungaggini legali». A tornare sulla questione legata alla ormai non più nuova pavimentazione di corso Trento e Trieste, questa volta, è il sindaco Filippo Paolini che spera di poter mettere definitivamente la parola fine ad una situazione che si fa sempre più difficile.

A settembre 2022 la perizia del tecnico incaricato dal tribunale di Lanciano su danni, costi ed ipotetiche risoluzioni e poi il silenzio, l’attesa ed il tempo che passa mentre le mattonelle continuano a rompersi ormai su tutta la lunghezza della pavimentazione. «La lettera al colonnello incaricato dalla Corte dei Conti per indagare sulla faccenda è già stata inviata – precisa il sindaco -, alla ditta non ancora. Stiamo temporeggiando ma non possiamo farlo ancora per molto». Ciò che l’amministrazione sta intanto facendo è la sostituzione della pavimentazione nei tratti carrabili con l’asfalto eliminando del tutto il disegno della presentosa. «Dove transitano le auto, le mattonelle scheggiate sono un pericolo perché con il passaggio delle vetture potrebbero schizzare via e colpire qualche pedone – dice ancora Paolini -. Per questo motivo pensiamo di eliminarla del tutto per evitare ulteriori problemi di incolumità e anche alle casse dell’ente per eventuali cause e ricorsi».

Alla ditta, comunque sia, è stato chiesto il rifacimento proprio dei tratti carrabili e anche di tutte quelle zone – tante – ammalorate nella lunga zona pedonale. «Il costo delle manutenzioni già messe in atto? Non abbiamo ancora quantificato, ma di sicuro è una somma con cui avremmo potuto realizzare nuovi parchi giochi. Sono stati sbagliati progetto, controllo e realizzazione – conclude il sindaco -. Ciò che dispiace è che si tratta del centro di Lanciano, l’opera pubblica più importante non doveva finire così». Come si dice, “chi rompe paga”, ma in questo caso i cocci di chi sono?

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