Nove anni dopo, agenti e ufficiali delle polizia locale di Vasto scendono in piazza. L’ultima volta era successo a settembre del 2014, quando avevano fatto sentire la loro voce, anzi il suono dei loro fischietti, davanti al municipio. Come allora, anche stamattina è in piazza Barbacani il sit-in degli agenti, che reclamano il miglioramento del contratto decentrato integrativo. Protestano gli iscritti al Csa, sindacato autonomo di categoria, che nei giorni scorsi – in concomitanza con l’avvio dell’isola pedonale alla marina – aveva scritto al prefetto, Mario Della Cioppa, dopo aver indetto lo stato di agitazione. La procedura di raffreddamento, però, non ha generato passi in avanti tra le parti. E così, pur garantendo il servizio pubblico essenziale, il sindacato ha deciso di attuare una prima manifestazione di protesta portando in piazza i poliziotti che stamani non erano di turno.
Sull’ipotesi di contratto collettivo decentrato integrativo e sulla nuova articolazione dell’orario di lavoro il Csa ha indetto lo stato di agitazione il 10 luglio. Quattro giorni dopo, la Prefettura ha convocato la riunione per tentare una conciliazione tra sindacato e amministrazione comunale. Le parti si sono parlate in videoconferenza il 25 luglio: «Il sindaco e il segretario generale», si legge in una nota dell’organizzazione sindacale, «non hanno inteso fare aperture concrete e assumere impegni precisi». Il segretario generale del Comune, Aldo D’Ambrosio, in qualità di presidente della delegazione trattante, ha convocato per stamattina la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) dei dipendenti comunali «per la sottoscrizione della preintesa di contratto decentrato normativo triennio 2023-2025». Nel frattempo, il 26 luglio, il Csa ha fatto pervenire al sindaco, Francesco Menna, e al segretario comunale «delle osservazioni e delle richieste inerenti l’ipotesi di Ccdi ai fini della sua sottoscrizione». Le rivendicazioni non sono solo di natura economica, ma riguardano, tra gli altri punti, anche il monte orario settimanale che dovrebbe essere ridotto a 35 ore, «aspetto, questo, messo in discussione da questo ente», spiega Walter Falzani, segretario regionale del Csa.