Non tardano le reazioni alle nomine firmate stamattina da Tiziana Magnacca. Da oggi e, probabilmente, per circa tre mesi Elisa Marinelli e Vincenzo Larcinese faranno parte della giunta sostituendo i dimissionari Tonino Marcello e Fabio Raspa che da qualche giorno hanno annunciato l’approdo alla coalizione di Fabio Travaglini nella lista Azione Politica.
È proprio Raspa a commentare le ultime manovre riprendendo proprio le parole del sindaco di centrodestra che, durante l’inaugurazione della sede elettorale di Emanuela De Nicolis, ha sottolineato più volte l’inopportunità di dimettersi da una giunta che avrebbe dovuto svolgere ormai solo l’ordinaria amministrazione. Oggi, in una nota alla stampa, Magnacca ha motivato la scelta con le tempistiche delle elezioni amministrative alludendo alla probabilità che queste si svolgano in autunno come accaduto a Vasto.
«Non aveva senso dimettersi da assessori in quanto eravamo arrivati a fine mandato, ora quindi l’incoerente è lei – dice Raspa a Chiaro Quotidiano – Il sindaco dovrebbe spiegare che senso ha nominare due assessori. Se il problema era affrontare la stagione estiva, avrebbe potuto nominare un solo assessore e dare la doppia delega al Turismo e alla Sicurezza. Aggiungo, inoltre che le deleghe poteva assegnarle al candidato sindaco per renderla partecipe sia della vita attiva in città, in quanto non residente, e darle modo di capire meglio come funziona la macchina amministrativa. Ha invece optato per la scelta di due assessori per recuperare frizioni interne».
Raspa poi si sofferma sulle motivazioni temporali addotte dal sindaco: «A livello ufficioso, la forbice indicata dal ministero dell’Interno è dal 12 al 29 giugno con eventuale ballottaggio nel mese di luglio. Questa sarebbe l’ipotesi più estrema, la probabilità che si voti in autunno non sta scritta da nessuna parte anche perché non ci sono proroghe dello stato di emergenza come l’anno scorso. Ai due neoassessori auguro un buon lavoro, ma queste precisazioni sono doverose per informare i cittadini. Non sarò io a determinare chi vince e chi perde, ma saranno gli elettori. Ribadisco che se sposare un progetto politico per il bene di San Salvo è incoerente, allora voglio esserlo».