È iniziato con l’Inno di Mameli intonato dal coro dei bambini della scuola elementare “Eroi Ottobrini” e dall’orchestra della scuola media Mazzini diretta dal M° Andrea Di Mele, la celebrazione di oggi pomeriggio per l’intitolazione delle aule della scuola di viale Marconi ai martiri della rivolta lancianese e alle vittime civili di quelle terribili giornate di lotta.
«È dal 1977 che la nostra scuola è intitolata agli Eroi Ottobrini e oggi, 46 anni dopo, ci troviamo qui a rinsaldare quella memoria ed a renderla attuale e attiva – ha detto la dirigente scolastica dell’istituto, Mirella Spinelli -. Abbiamo voluto che tutte le nostre aule portassero il nome di quei partigiani perché la nostra scuola, visto anche il luogo in cui si trova, deve essere un vero e proprio monumento a quella rivolta. Ci troviamo tra le strade in cui i nostri giovani combatteremo ed è nostro dovere farsi sì che le nuove generazioni non dimentichino, anzi imparino dalla storia». Una storia da fare, scrivere e da studiare, per sentirsi sempre parte di ciò che è stato e partigiani della propria vita.
E così sono stati proprio i bambini i veri protagonisti del pomeriggio che, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, dell’Anpi ed ai parenti dei partigiani, hanno scoperto le targhe raccontando le storie e le vite di quei giovani lancianesi che morirono per la libertà. Ed è proprio di libertà che ha voluto parlare il visibilmente commosso nipote della medaglia d’oro al valor militare Trentino La Barba, suo omonimo. «Per me ha un grande valore questa targa e – ha detto ai ragazzi -, soprattutto negli ultimi anni ho capito quanto la libertà non sia né di destra né di sinistra e debba essere sempre al primo posto per tutti. Scegliete sempre il meglio per voi, ma soprattutto scegliete la libertà».