L’inno di Mameli ha accolto questa mattina, venerdì 19 maggio, una delegazione della Nazionale di volley femminile che tra un allenamento ed un altro, si è recata in visita agli studenti dell’istituto comprensivo “G.D’Annunzio”. Insieme al c.t. Davide Mazzanti erano presenti l’ex giocatore Stefano Recine, ex giocatore ed oggi dirigente federale, e le due centrali azzurre Emma Graziani e Linda Nwakalor che non si sono sottratte all’onda di festa e felicità dei ragazzi, tra canti e bandiere tricolori ed in attesa di sostenere la squadra nel Dhl Testmatch Tournament in programma lunedì 22 e martedì 23 maggio al palazzetto dello sport.
Ad attendere la nazionale erano presenti anche l’assessore allo Sport Danilo Ranieri, la dirigente scolastica Anna Di Nisio con il corpo docente dell’istituto. In una palestra traboccante di entusiasmo Mazzanti non si è sottratto alle tante domande degli studenti, dimostrando grande umanità e disponibilità, raccontando anche tanti episodi ed aneddoti della sua vita e gioventù e di come, il cammino che lo ha portato ad allenare, una delle nazionali più vincenti dello sport nazionale, sia stato tutt’altro che in discesa. «Da ragazzo -ha sottolineato il mister – mi è capitato spesso di cadere, di sbagliare ed anche di non sentirmi all’altezza delle tante sfide che la vita mi metteva di fronte.
Ho spesso riflettuto su cosa volessi essere e diventare, ma ho capito ed apprezzato anche il valore della crescita e del cambiamento. Ricordo ancora una frase che lessi da bambino e che diceva “campioni si nasce non si diventa”. Ebbene io penso che non ci sia affermazione più sbagliata perchè gli errori ed i fallimenti fanno parte del nostro percorso, ed il vero campione non è chi non sbaglia mai ed ha la casa piena di trofei, ma chi dà l’esempio sul campo e nella vita, il campione e chi diventa modello positivo da emulare e non copiare».
Emma Graziani e Linda Nwakalor hanno invece spiegato ai ragazzi il valore dell’impegno, di cosa si prova a vestire la maglia della propria nazione ma anche di come si concilia una vita da sportivo di alto livello, con il tempo da dedicare alla famiglia, agli affetti. Tantissime le domande degli studenti a cui le due azzurre hanno provato a far comprendere come si arriva a vincere tanti trofei, ma anche quei sottili e spesso sconosciuti meccanismi psicologici che sono dietro alle dinamiche di un gruppo e di una squadra.
«Competere – ha sottolineato ancora Davide Mazzanti – significa lavorare insieme agli altri per conseguire un obiettivo comune, in questo termine c’è tutta l’essenza della pallavolo che essendo uno sport di squadra si sublima grazie al contributo di ognuno dei membri della squadra. Lo sport è maestro di vita e d’insegnamenti positivi e credo che termini come “guerra”, “battaglia” e “lotta” non siano adatti per descrivere quello che accade in campo». Al termine della mattinata non sono mancati foto, selfie, autografi e dei piccoli omaggi che gli studenti hanno voluto regalare al mister ed alle ragazze.