La vendita dell’ex particella 18 torna al centro del dibattito politico a San Salvo alla vigilia del dodicesimo tentativo d’asta fissato per il prossimo 20 gennaio. A intervenire con una dura lettera aperta è l’ex sindaco Gabriele Marchese, che contesta la scelta dell’amministrazione guidata da Emanuela De Nicolis di rimettere sul mercato il terreno fronte mare.
«Ho letto con grande stupore che il prossimo 20 gennaio si terrà l’asta per la vendita della ormai famosa particella 18 – scrive Marchese –. Ritengo che quanto sta facendo la sua amministrazione sia sbagliato sul piano strategico e della prospettiva futura per la nostra città». Per l’ex primo cittadino, si tratta di un’area «troppo importante per l’ulteriore sviluppo turistico e ambientale della Marina di San Salvo», tanto da ritenere inaccettabile l’ipotesi di nuove edificazioni residenziali: «Se si vogliono costruire case, o meglio seconde case, lo si faccia al di là della Statale 16».
«Privarsi di quel terreno significa rinunciare a priori a un ruolo da protagonista che la pubblica amministrazione può esercitare per la crescita e lo sviluppo turistico della nostra città». E minimizza l’impatto economico dell’operazione: «Mettere all’incasso 2.270.000 euro non cambierà le sorti del Comune di San Salvo e tantomeno dei sansalvesi».
Il riferimento è alla base d’asta di 2.270.743,69 euro fissata per il terreno di circa due ettari (19.190 metri quadrati), oggi identificato nelle particelle 4173 e 4172. L’asta pubblica, con offerte segrete in aumento di 50mila euro o multipli, arriva dopo la chiusura della lunga querelle sulla possibilità di edificare palazzi alti fino a 65 metri. L’attuale piano consente la realizzazione di strutture turistico-ricettive – alberghi e villaggi turistici con servizi annessi – e una quota residenziale pari al 30% della superficie edificabile, con limiti di altezza ridotti: massimo 22 metri per le strutture ricettive e 6 metri per quelle residenziali.
Proprio su questo punto Marchese affonda: «Sembrava che rispetto a questa scelta ci fosse stato un vostro ripensamento, e invece avete adottato la soluzione peggiore, quella più impattante sul piano urbanistico. Il grattacielo, per assurdo, lo era meno». E avverte: «Con questa decisione credo che rimarrete nella storia come coloro che si privano di un bene pubblico a scapito di privati per una cifra ben poco significativa, rinunciando a qualsiasi ambizione».
L’ex sindaco conclude con un appello diretto alla sindaca De Nicolis e alla maggioranza: «Mi auguro ci ripensiate. Siete ancora in tempo: il bene pubblico, di tutti i cittadini, viene prima di qualsiasi altra cosa».
Nel frattempo, mentre restano sullo sfondo le proposte avanzate in passato da comitati e associazioni per destinare l’area a un attrattore turistico-ambientale pubblico, l’amministrazione comunale va avanti sulla strada dell’alienazione, ribadendo l’obiettivo di incassare almeno 2,2 milioni di euro da destinare a una parte del rifacimento del lungomare Nord. Il 20 gennaio si capirà se anche questo dodicesimo tentativo andrà deserto o se la “particella 18” troverà finalmente un acquirente.













