«A San Salvo Marina la SS16 è la strada della morte». La scritta, insieme al disegno di una bara, campeggia sul cartello esposto da uno dei proprietari degli appartamenti che affacciano sulla Statale 16 nel tratto sansalvese.
Oggi, oltre 20 tra residenti fissi e turisti sono scesi in strada per gridare la propria rabbia di fronte a un muro di gomma che dura da oltre 40 anni. La protesta è esplosa dopo l’ultimo fatto di sangue: il 29 luglio, Diego Sozio, turista pensionato di 86 anni è morto mentre attraversava sulle strisce pedonali nel tratto davanti a una delle attività commerciali della zona. Prima di lui, è toccato, nel 2023, a un 79enne: era il 9 settembre e solo quattro giorni più dopo si verificò un altro grave incidente nello stesso identico punto, una donna riportò delle ferite e fu estratta dai vigili del fuoco dalla propria auto ribaltata [LEGGI].
In mezzo a questi gravi episodi ce ne sono tanti altri di minore entità, ma che testimoniano i rischi quotidiani che aumentano nel periodo estivo.

«Siamo qui da oltre 40 anni e il primo morto c’è stato proprio 40 anni fa, ma negli ultimi tempi anche a causa dell’aumento dei tir, stiamo riscontrando una maggiore difficoltà nell’attraversamento. In 40 anni non si è fatto assolutamente nulla, le auto non rispettano il limite, il cartello non è visibile e di notte c’è scarsa illuminazione. Abbiamo contattato Comune, Anas, Regione: è un continuo ping pong, ognuno scarica la responsabilità sull’altro. Ci rispondono che qui non si possono fare né autovelox, né dissuasori, né restringimenti e né semafori perché è una Statale».

Le criticità sono molteplici: illuminazione notturna, segnaletica (nel punto dell’intervista, ad esempio, il cartello che indica la presenza di strisce pedonali è notevolmente rientrato rispetto alla strada e posto accanto allo stesso passaggio, non prima), alta velocità e traffico consistente anche di mezzi pesanti. Non mancano, poi, i «sorpassi scellerati», spesso da parte di auto che superano i veicoli fermi per consentire il passaggio di pedoni sulle strisce.
Questo è uno dei tratti che beneficerebbe della variante alla Statale 16, progetto che trascina stancamente da decenni e che ora è arenato al ministero dell’Ambiente, ma turisti e residenti (tra i vari condomini si contano circa 100 famiglie) pretendono soluzioni immediate e ascolto (dopo l’investimento mortale, i cittadini hanno contattato il Comune che ha promesso loro un incontro).: «La variante sì, ma quanti anni ci vorranno? Vogliamo adesso una soluzione con un confronto, non siamo mai stati convocati. Siamo numerose famiglie, paghiamo qui le tasse, non sappiamo qual è il metodo migliore, ma abbiamo bisogno di un’amministrazione che ascolti i cittadini sul territorio. Non ne facciamo una questione di bandiera politica, non ci interessa. Vogliamo poter attraversare in maniera sicura e tranquilla. Pretendiamo un incontro, non per fare chiacchiere, ma per arrivare a soluzioni immediate».
Qualche giorno fa, al centro delle proteste di turisti e residenti anche il tratto vastese [LEGGI]