Referendum: a Vasto al voto il 5,78%, San Salvo 5,95%. Nel Vastese dato più alto a San Giovanni Lipioni

Affluenza che non raggiunge il 6% né a Vasto né a San Salvo. È quanto emerge dalla prima rilevazione dell’affluenza ai seggi per il referendum. A livello nazionale il dato si è attestato al 7,34%. A Vasto il 5,78%, a San Salvo il 5,95%. Nel Vastese il dato più alto è quello di San Giovanni Lipioni pari al 10,66%, seguito da Lentella al 9,7% e Villalfonsina all’8,33%. Le urne resteranno aperte fino alle 23.

Carpineto Sinello 8,65%
Carunchio 3,31%
Casalanguida 6,60%
Casalbordino 5,30%
Castelguidone 1,97%
Castiglione Messer Marino 6,23%
Celenza sul Trigno 6,63%
Cupello 4,62%
Dogliola 3,89%
Fraine 9,29%
Fresagrandinaria 4,54%
Furci 2,51%
Gissi 5,86%
Guilmi 4,66%
Lentella 9,7%
Liscia 8,21%
Montazzoli 6,04%
Monteodorisio 6,25%
Palmoli 4,05%
Pollutri 6,64%
Roccaspinalveti 8,59%
San Buono 6,34%
San Giovanni Lipioni 10,66%
San Salvo 5,95%
Scerni 5,75%
Schiavi d’Abruzzo 6,29%
Torino di Sangro 5,18%
Torrebruna 7,56%
Tufillo 7,22%
Vasto 5,78%
Villalfonsina 8,33%

Sono aperti dalle 7 di questa mattina i seggi per votare per i referendum. Oggi, domenica 8 giugno, si vota dalle ore 7 alle 23, lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15. Nelle città chiamate al rinnovo dell’amministrazione comunale si vota anche per il ballottaggio; in Abruzzo si decide il sindaco di Ortona e Bisegna (piccolo centro della provincia dell’Aquila dove il primo turno è finito in parità).
La prima rilevazione dell’affluenza è fissata alle 12 di oggi. I referendum, per essere validi, dovranno registrare la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto.

Le schede e i quesiti

Le schede sono cinque, distinte per colore, una per quesito:
Scheda verde, quesito 1: “Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione”.
Il quesito riguarda le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento. Con l’eventuale vittoria del “Sì”, si tornerebbe alla “Legge Fornero” allargando i casi previsti ora dal Jobs Act che porterebbero al reintegro del lavoratore in caso di licenziamento ritenuto illegittimo (nel caso di imprese con più di 15 dipendenti). Negli altri casi, al lavoratore andrebbe riconosciuto un risarcimento da calcolare che variarerebbe tra le 12 e le 24 mensilità.

Scheda arancione, quesito 2: “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: abrogazione parziale”.
Con la vittoria del “Sì”, sarebbe un giudice chiamato a decidere sul valore massimo del risarcimento che l’azienda – con meno di 15 dipendenti – dovrà riconoscere al lavoratore licenziato. Attualmente il lavoratore ha diritto a un massimo di 6 mensilità, 10 se ha lavorato nell’azienda almeno per 10 anni o 14 se ci ha lavorato per almeno 20 anni.

Scheda grigia, quesito 3: “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”.
Con la vittoria del “Sì” si abrogherebbe la parte del decreto legislativo del giugno 2015 grazie alla quale il datore di lavoro può assumere un dipendente a tempo determinato per i primi 12 mesi senza causale (la motivazione, ad esempio un periodo di picco di produttività) che oggi diventa obbligatoria se, dopo il primo anno, il contratto precario viene prolungato. Con la vittoria del “Sì” il motivo dell’assunzione a tempo determinato e non indeterminato andrebbe specificata dall’inizio.

Scheda rosso rubino, quesito 4: “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: abrogazione”.
Oggi, in caso di infortunio sul lavoro, il committente è escluso dagli indennizzi a favore dei dipendenti di appaltatore e subappaltatore se i danni sono «conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici». Il committente è escluso dall’indennizzo se si ritiene che l’incidente è avvenuto a un dipendente della ditta appaltatrice mentre svolgeva mansioni sulle quali il committente non aveva possibilità di controllo o intervento. Con la vittoria del “Sì”, il committente sarebbe sempre corresponsabile in solido.

Scheda gialla, quesito 5: “Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”.
La legge attuale prevede 10 anni di attesa per ottenere la cittadinanza per gli stranieri di Paesi extra-Unione Europea (per chi è cittadino Ue l’attesa è inferiore a 4 anni). Con la vittoria del “Sì”, si porterebbe questo tempo necessario di attesa a 5 anni per gli stranieri di Paesi fuori dall’Unione Europea.

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