Sono ancora incerti i tempi di ripristino del piano di copertura della galleria Tricalle sulla Statale 656 “Val Pescara-Chieti”. Ieri mattina ampie porzioni di intonaco si sono staccate crollando sulle carreggiate.
Oggi i dipendenti dell’Anas stanno effettuando le necessarie verifiche e la galleria è stata temporaneamente interdetta al traffico nella carreggiata in direzione Pescara con deviazioni sulla viabilità locale.

Intanto, è polemica sullo stato manutentivo delle infrastrutture. Il crollo è avvenuto dopo un anno e mezzo da quello che ha interessato la galleria San Silvestro sulla SS 714, in territorio di Francavilla al Mare, il 22 novembre 2023.
Come in quell’occasione, anche ieri si è sfiorata la tragedia. Tra le auto che per una manciata di secondi non si sono ritrovate sotto i detriti c’era quella di Daniela Torto, parlamentare chietina del M5S.

Ieri è stata lei stessa a raccontare quanto accaduto: «Pochi secondi. Solo pochi secondi prima che uscissi dalla galleria e le pareti sono crollate. È successo nel sottopasso che collega Tricalle all’ospedale di Chieti. Un boato improvviso, la polvere, il panico. Potevo morire. E come me, tante persone che ogni giorno attraversano quel tratto per andare a lavoro, a scuola, in ospedale. Altro che “decreti sicurezza”! Le vere emergenze sono sotto i nostri occhi, ogni giorno: strade dissestate, gallerie pericolanti, infrastrutture che cadono a pezzi. Mesi fa avevo denunciato lo stesso rischio a Francavilla. Ora è successo sotto i miei occhi. Viva per miracolo!».

«Il ministro Salvini e il governo Meloni preferiscono farsi belli con il ponte sullo Stretto, un’opera inutile, mentre ignorano i crolli, i rischi, la paura concreta che viviamo noi cittadini. Presenterò immediatamente un’interrogazione parlamentare. Perché oggi ce la siamo cavata. Ma domani? Non si può rischiare la vita così. Non possiamo aspettare che avvenga l’ennesima tragedia. Il governo stanziasse i soldi per la manutenzione delle strade come ho chiesto nella mia proposta di legge depositata oltre un anno e mezzo fa alla Camera dei deputati. Ora basta».