Variante, le altre osservazioni. A San Salvo azienda agricola «definitivamente tagliata in due»

Sono state pubblicate dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica le altre osservazioni riguardanti il progetto dell’Anas di variante alla Statale 16. Dopo quelle di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi presentate da due cittadini, Comune di San Buono, Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise e comitato San Michele, sono pubblici i documenti depositati dal settore Urbanistica del Comune di Vasto, dall’ingegnere Paolo Marino e dalla titolare di un’azienda agricola di San Salvo, Francesca D’Aloisio.

Il Comune

Il documento presentato dagli uffici comunali non si discosta molto dalle principali contestazioni già note, in particolar modo la mancata decongestione del traffico la fragilità della collina di Montevecchio. A proposito di questo secondo punto, la dirigente del IV settore, Francesca Gizzarelli, evidenzia come per l’indice di pericolosità si stia per proporre l’aggiornamento dell’indice di pericolosità da P1 a P3: «Il Comune di Vasto è in procinto di trasmettere alla competente Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, una nuova proposta di perimetrazione dell’area di Montevecchio, in quanto per detta area è emersa la necessità di effettuare la procedura di aggiornamento delle classi di pericolosità e di rischio del P.A.I. (Piano per l’assetto idrogeologico) ai sensi dell’ art. 24 delle NTA dello stesso piano. L’area in oggetto, attualmente classificata come zona P1 nel vigente PAI, verrà riclassificata in zona P3 (Pericolosità elevata).

L’intero tracciato della variante

Inoltre, si aggiungono criticità relative alla regimentazione delle acque meteoriche prevista dal progetto. Secondo l’ufficio Urbanistica, non è chiaro l’impatto che canali e corsi d’acqua, che attualmente sboccano a mare e presentano condizioni di criticità elevata, avranno sull’area già fragile della riserva naturale “Marina di Vasto” che potrebbe essere sottoposta a fenomeni di allagamento.

L’azienda agricola

Francesca D’Aloisio, imprenditrice agricola, oltre a citare le contestazioni già depositate nella maggior parte dei documenti presentati, pone un problema relativo alla propria azienda. I terreni – complessivamente di 61 ettari, nelle foto – in contrada Piana Sant’Angelo, già divisi dall’attuale strada (poco dopo l’incrocio con via Grasceta), sarebbero «definitivamente tagliati in due porzioni distinte» dalla futura Statale.

«L’allargamento dell’attuale strada di servizio e la sua trasformazione in strada statale ad alto traffico veicolare – scrive l’imprenditrice – non permetterà più il collegamento diretto tra le due porzioni dell’azienda ggricola impedendo così di effettuare in maniera unitaria e diretta tutte le attività agricole necessarie alla sua conduzione costituita soprattutto da vigneti e uliveti secolari: lavorazioni annuali di manutenzione dei terreni agricoli, trattamento delle piante, potature delle piante, raccolta e trasporti prodotti agricoli ecc.».

Gli attuali accessi ai terreni

Con una strada a scorrimento veloce, i mezzi agricoli sarebbero costretti a raggiungere la prima rotatoria utile per poi tornare indietro causando «un ingente danno economico alla propria azienda agricola in termini di considerevoli ampliamenti degli attuali tempi di lavorazione».
Inoltre, l’oliveto secolare, anch’esso produttivo, proprio per la sua vetustà (risale al 1750), in caso di esproprio, non potrà essere reimpiantato altrove.

Nello stesso documento si citano anche il nuovo cavalcavia “Buonanotte” – che con i suoi 100 metri di lunghezza (due campate da 40 metri e una da 20 metri) deturperebbe la collina fronte mare sempre ricadente in “Fascia di Salvaguardia Ambientale” – e l’alto rischio archeologico (presente nelle carte del progetto Anas) nella connessione tra terzo e quarto lotto che richiederebbe altre soluzioni dal maggior impatto sotto il profilo del consumo di suolo.

L’abbattimento del viadotto “Vasto Marina”

L’ing. Paolo Marino nelle proprie osservazioni propone modifiche alla connessione tra SS 16 e zona della “Bagnante” per consentire l’ingresso in direzione Sud a chi già proviene dal lungomare Cordella, l’inserimento di uno o più sotto o sovrappassi pedonali e l’abbassamento del limite di velocità a 30 km orari nel tratto tra le due rotatorie di Vasto Marina (non interessato dalla variante) per consentire l’attraversamento in sicurezza. Nello stesso tratto si propone, poi, una revisione dell’attuale rotatoria sud con un nuovo accesso a piazza Fiume e al parcheggio del piazzale dell’ex stazione.

Intervento più consistente è quello proposto dell’abbattimento del viadotto Vasto Marina” con l’inserimento (nel tratto tra la nuova rotatoria prevista e la stazione ferroviaria) di incroci a piani sfalsati per l’accesso alla marina: soluzione che porterebbe a miglioramento ambientale, paesaggistico e dal punto di vista dell’inquinamento acustico e atmosferico.
Infine, si propone l’eliminazione della sopraelevata prevista in territorio di San Salvo per bypassare la ferrovia (all’altezza del quartiere Icea, dove già insistono A14 e “Trignina”) spostando il tracciato sul tratto di SS 16 già esistente.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *