Per i pendolari è sempre più costoso raggiungere il luogo di lavoro o l’università. Gli abbonamenti sulla tratta Vasto-Pescara negli ultimi anni sono aumentati di 28 euro. Le difficoltà dei viaggiatori raccontate da due studentesse.
«Ci presentiamo: Siamo Sabrina Stanzione e Rosa Pia de Martino, studentesse universitarie e rappresentanti degli studenti dei CdS L-11 e L-12 dell’Università degli Studi “G.d’Annunzio” di Pescara, e vorremmo portare all’attenzione del Comune e degli organi competenti una situazione di grave disagio che sta colpendo molti studenti e lavoratori nella nostra regione. Secondo l’articolo 34 della Costituzione Italiana, il diritto allo studio deve essere garantito a tutti. Tuttavia, questo diritto fondamentale sembra non essere rispettato per noi studenti fuori sede che ogni mese affrontiamo una spesa di 108 euro per la tratta Porto di Vasto – Pescara Tribunale. Negli ultimi anni, il costo dell’abbonamento è aumentato continuamente, passando da 80 euro a 94 euro, fino a raggiungere l’attuale cifra di 108 euro. Questo rincaro costante va contro gli interessi di molte famiglie, molte delle quali già in difficoltà economiche. Con questa segnalazione, intendiamo sensibilizzare le istituzioni competenti affinché prendano atto e coscienza del disagio che stiamo vivendo. Questa problematica non solo affligge noi studenti, ma anche numerosi lavoratori che devono affrontare quotidianamente lo stesso problema. In molte famiglie, è possibile che solo un membro lavori, rendendo ancora più difficile far fronte a queste spese di trasporto elevate. Questo peso economico è particolarmente gravoso in una regione come l’Abruzzo, dove il costo della vita e le opportunità lavorative non sono sempre favorevoli».

«Le spese di trasporto così elevate rappresentano un problema serio e urgente, che non può più essere ignorato. Studenti e lavoratori sono costretti a destinare una parte significativa delle loro risorse economiche al pagamento di questi costi, riducendo drasticamente il budget disponibile per altre necessità essenziali, come l’acquisto di libri, materiali didattici, e il sostentamento quotidiano. Questa situazione crea un clima di stress e preoccupazione costante, che influisce negativamente sul nostro rendimento accademico e professionale. Rivendichiamo con forza i nostri diritti e quelli dei nostri colleghi studenti e lavoratori. Lo Stato e le regioni devono rispettare i nostri diritti costituzionali e agire tempestivamente per alleviare questo peso economico. Confidiamo nell’aiuto del sindaco e delle autorità competenti affinché si possa trovare una soluzione equa e sostenibile per tutti noi. È fondamentale che le istituzioni prendano seriamente in considerazione le nostre istanze e si impegnino a trovare soluzioni adeguate per ridurre il costo dei trasporti pubblici. Questo non solo migliorerebbe la qualità della vita degli studenti e dei lavoratori, ma contribuirebbe anche a promuovere l’accesso all’istruzione e al lavoro, valori fondamentali che devono essere protetti e sostenuti. Concludendo, speriamo vivamente che questa nostra segnalazione venga presa in considerazione e che si possa avviare un dialogo costruttivo per affrontare e risolvere questo problema. Purtroppo, nonostante le numerose e-mail inviate, non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal presidente della Regione, che non ha preso alcuna misura per affrontare questa problematica. Speriamo che, grazie a questa segnalazione, egli comprenda finalmente la gravità della situazione e si impegni ad agire per il bene di tutti».