Spaccio di soldi falsi: Vasto e San Salvo in cima alla classifica provinciale. Attenti ai 20 euro

Sono Vasto e San Salvo i luoghi in cui si spacciano più banconote false in provincia di Chieti. Un’indagine delle Fiamme gialle ricostruisce le vie della spendita di denaro falsificato. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria, in collaborazione col Centro nazionale analisi della Banca d’Italia, ha sequestrato, nel 2024 che si è concluso da poco, 351 banconote falsificate e «ha “disegnato” la geografia provinciale del fenomeno, che è essenzialmente rappresentata dai comuni di Vasto, San Salvo, Lanciano, Chieti e San Giovanni Teatino, territori che condividono marcate analogie: elevata densità di popolazione; la presenza di grandi centri commerciali ed esercizi della grande distribuzione, nonché supermercati e stazioni di servizio autostradali; cassa continua degli istituti di credito», spiega il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale della finanza.

«Rispetto al 2023, le statistiche offrono un quadro in leggera controtendenza, con il taglio da 20 euro (198 esemplari, per un valore di 3.960 euro) che si attesta al primo posto per il più “scambiato”, ciò dimostra la propensione, per gli artisti della contraffazione, a prediligere una moneta più spendibile e con un’attivazione della soglia psicologica d’allerta più alta da parte di coloro, soprattutto esercenti al dettaglio, che la manipolano quotidianamente. Al secondo posto di questa classifica poco lusinghiera, troviamo la banconota da 50 euro (132, per un corrispondente valore pari a 6.600 euro) e via discendendo da 100 euro (11 biglietti), da 10 euro (5 biglietti), da 5 euro (4 biglietti) ed anche, da 200 euro con 1 solo pezzo».

«Oltre – si legge in una nota del Comando provinciale – agli approfondimenti operativi delle Fiamme Gialle teatine, finalizzate a ricostruire l’intera filiera del falso per individuare le eventuali ipotesi di reato connesse, il colonnello Iadarola ha promosso nei mesi precedenti, in molti Istituti d’Istruzione della provincia, una campagna di sensibilizzazione sulla legalità come concetto generale e “un aiuto concreto per apprendere quegli accorgimenti necessari (distinguere al tatto la consistenza della stampa, individuazione della filigrana in controluce e delle fibrille luminescenti quando esposte a sorgenti luminose dirette e micro scritture leggibili con lente d’ingrandimento) per riconoscere una banconota falsa e sul comportamento ideale con il quale ogni cittadino, in armonia con il pieno rispetto delle regole ed il senso civico e di responsabilità, dovrebbe procedere alla consegna della banconota sospetta ad una delle filiali della Banca d’Italia o, in alternativa, a sportelli bancari o uffici postali».

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Comments 1

  1. un finaziere disilluso says:

    cose che non accadono con la moneta elettronica … chissà come mai!!

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