«Vorrei non aver paura di essere ciò che sono», «Sto vivendo il mio sogno a Furci, spero che anche gli altri trovino i loro sogni», «Una bella famiglia», «Che prima o poi mia figlia Valentina torni in Abruzzo», «Che il paese sia sempre pieno di persone». Son solo alcuni dei desideri affidati all’iniziativa dell’Archeoclub Furci. Il vicolo illuminato nel centro storico del paese si è arricchito, domenica scorsa, con l’aggiunta dei desideri di tanti cittadini di ogni fascia d’età scritti su appositi biglietti forniti dall’associazione.
Un’iniziativa, quella del Vicolo dei desideri, pensata per creare connessioni e conoscersi meglio, l’idea alla base del progetto, così come spiegato ai nostri microfoni qualche ora prima dell’inaugurazione [GUARDA].
«Ringraziamo tutte le persone che sono intervenute all’apertura del Vicolo dei desideri – le parole della presidente dell’Archeoclub Furci, Giusy Mazzella – Oltre che per la numerosa presenza fisica voglio ringraziare tutti per la presenza emozionale che ha portato la gente a scrivere i propri desideri e a leggere e a vivere i desideri di altre persone. È stata una raccolta di pensieri, speranze, ansie e auspici che ha portato ad una partecipazione allegra e positiva. Molta gente si è soffermata a leggere i messaggi appesi, probabilmente per prendersi un momento di riflessione e trovare conforto nel sapere di non essere soli nei propri sentimenti e desideri. Il Vicolo dei desideri ha dato voce al cuore di tanti giovani e meno giovani che ci hanno regalato un frammento della loro vita. Numerosa è stata la presenza di giovani e bambini del Vastese e di Furci: per loro abbiamo il dovere di far diventare questo territorio un luogo speciale da dove nessuno vorrà più andare via».